20 giugno 2016

Tokyo love hotel (Ryuichi Hiroki, 2014)

Tokyo love hotel (Sayonara Kabukicho)
di Ryuichi Hiroki – Giappone 2014
con Shota Sometani, Atsuko Maeda
**

Visto al cinema Ducale, con Sabrina (rassegna di Cannes).

Le vicende di diversi personaggi si intrecciano nell'arco di 24 ore nelle stanze di un "love hotel" (albergo a ore) a Kabukicho, il più celebre quartiere a luci rosse di Tokyo. Toru (Shota Sometani), il giovane gestore, lavorava un tempo alla reception di un grande hotel di lusso, da cui è stato licenziato senza dirlo alla fidanzata Saya (Atsuko Maeda). Questa è un'aspirante cantante che pur di firmare un contratto discografico accetta di passare la notte con un produttore proprio nell'albergo gestito da Toru: l'incontro fra i due sarà imbarazzante (anche perché poco prima il ragazzo si era imbattuto anche nella sorella Miyu, impegnata nelle riprese di un film porno). Heya (Lee Eun-woo) è una escort coreana al suo ultimo giorno di lavoro, prima di tornare in patria con l'intenzione di aprire un negozio. Masaya (Shugo Oshinari) è un giovane yakuza che abborda studentesse per trasformarle in ragazze squillo: ma l'innocenza e la sincerità di Hinako (Miwako Wagatsuma), la sua ultima vittima, gli faranno cambiare idea. Satomi (Kaho Minami), infine, lavora come donna delle pulizie nell'albergo, dove si imbatte in una poliziotta, giunta lì clandestinamente insieme al suo amante, che potrebbe incriminarla per un reato non ancora caduto in prescrizione. Se il pregio maggiore della pellicola è la sua coralità, con l'ìntreccio di tanti fili e tante storie (alcune delle quali, però, si trascinano un po' troppo a lungo), per il resto il film non riesce mai a fare il salto di qualità, e in certi momenti esibisce persino un pizzico di moralismo che non ci si attenderebbe in un lungometraggio giapponese (vedi per esempio la scena della vasca da bagno, quando una Heya piangente chiede al fidanzato Chong-su di "lavarle via tutto lo sporco"). Il regista si è fatto le ossa con il cinema erotico, per poi passare alle commedie sentimentali: qui sembra voler combinare i due generi, ma l'equilibrio non è del tutto soddisfacente. In generale i personaggi mi sono parsi poco focalizzati, a partire dal protagonista Toru, spettatore troppo impassibile di gran parte delle vicende che gli capitano attorno (compresa la propria!). Il titolo internazionale è "Kabukicho Love Hotel".

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