28 aprile 2016

Il quartiere dell'amore e della speranza (N. Oshima, 1959)

Il quartiere dell'amore e della speranza (Ai to kibo no machi)
di Nagisa Oshima – Giappone 1959
con Hiroshi Fujikawa, Yuki Tominaga
**1/2

Visto alla Fogona, in divx con sottotitoli inglesi.

Il giovane Masao, povero ma orgoglioso, vive con la mamma e la sorellina Yasue in un'umile dimora alla periferia di Tokyo. La madre, che quando non è malata lavora come lustrascarpe, spera che il figlio prosegua gli studi, iscrivendosi al liceo dopo l'imminente esame di terza media. Masao, invece, vorrebbe trovarsi un lavoro, e nel frattempo guadagna qualche soldo con un “commercio” truffaldino, ovvero vendendo davanti alla stazione i piccioni viaggiatori che la sorella ha allevato, contando sul fatto che questi alla prima occasione torneranno a casa, dandogli la possibilità di rivenderli nuovamente. Due giovani donne finiscono col prendersi a cuore le sorti del ragazzo: la sua insegnante, Akiyama, e una ricca liceale, Kyoko, che cerca di farlo assumere nell'industria di famiglia. Ma i pregiudizi contro chi vive nei bassifondi si riveleranno un ostacolo insormontabile... Al suo primo lungometraggio, Oshima realizza un breve (poco più di un'ora) ma incisivo affresco sociale che parla di povertà e di riscatto, mettendo a confronto diversi contesti del Giappone del dopoguerra e mostrando come i sogni e l'idealismo debbano fare i conti con la realtà e i pregiudizi di classe. Il tutto senza cedere al melodramma o ai luoghi comuni del neorealismo, ma trovando un approccio personale che sfocerà nella cosiddetta Nuberu Bagu (nouvelle vague) nipponica, corrente cinematografica sviluppatasi di pari passo con quella francese. Qui, come suggerisce il titolo, nonostante tutto c'è ancora spazio per l'ottimismo: il giovane protagonista, in particolare, saprà trovare da solo una propria strada, al di là di ogni compromesso, di ogni scorciatoia o anche del desiderio di coloro che gli stanno attorno. Ma il regista mette subito in chiaro come al centro del suo cinema ci saranno i contrasti fra classi differenti, oltre che l'indagine delle pulsioni disilluse e radicali della nuova generazione di giapponesi.

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