16 febbraio 2016

La ballata di Cable Hogue (Sam Peckinpah, 1970)

La ballata di Cable Hogue (The Ballad of Cable Hogue)
di Sam Peckinpah – USA 1970
con Jason Robards, Stella Stevens
***1/2

Rivisto in DVD.

Abbandonato nel deserto senz'acqua dai suoi due compagni, il cercatore d'oro Cable Hogue (Robards) riesce a scampare alla morte trovando una sorgente "dove non c'era", ossia nel bel mezzo di una distesa arida e inospitale. L'uomo non tarda a rendersi conto che in quel luogo l'acqua è più preziosa dell'oro. E infatti, dopo una breve visita nella città vicina per farsi registrare la proprietà del terreno e cercare finanziatori, diventa il titolare della concessione di una stazione di posta per le corriere di passaggio. Il tutto mentre "corteggia" la prostituta locale, Hildy (Stella Stevens), e attende con pazienza di ritrovare gli uomini che lo avevano abbandonato, per vendicarsi. Subito dopo la violenza e il dramma de "Il mucchio selvaggio", Peckinpah realizza il suo film più leggero e affabile, dall'andamento (come sottolinea il titolo) quasi musicale. Pur affrontando in maniera realistica molti temi tipici del western (la vendetta, la giustizia, la ricerca della ricchezza), "La ballata di Cable Hogue" è un film a tratti comico-farsesco (ci sono persino scene accelerate, come nelle comiche mute), con un protagonista umanissimo che nella sua schiettezza e semplicità di spirito ricorda il Popeye (Braccio di Ferro) di Segar, e tanti personaggi-macchiette che sembrano uscire da una commedia o da una parodia: il bizzarro predicatore Joshua (David Warner), fondatore di una sua parrocchia "personale" e sempre a caccia di gonnelle; i due ex compagni di Cable (Strother Martin e L. Q. Jones); i notabili del vicino villaggio (il gestore delle corriere Quittner e il banchiere Cushing); e naturalmente Hildy, la prostituta dal cuore d'oro. L'incipit con i titoli di testa, caratterizzati dall'uso dello split screen, introduce la bella canzone di Richard Gillis e Jerry Goldsmith "Tomorrow is the Song I Sing" (il tema di Hogue; ma ogni personaggio ha una sua canzone). Nel finale, l'arrivo delle prime automobili rappresenta la fine del Vecchio West e l'arrivo di un nuovo progresso, destinato a "passare sopra" gli uomini che hanno costruito la frontiera e che ora sono troppo vecchi e inutili per il mondo che si sta formando. In questo senso, la morte di Cable è simbolica quanto lo era quella dei membri del "Mucchio selvaggio" (e, se vogliamo, dei personaggi di "C'era una volta il west").

4 commenti:

James Ford ha detto...

Uno dei Peckinpah meno conosciuti eppure più belli.
Davvero una meraviglia.

Christian ha detto...

Vero? Direi che è anche il suo film più "sereno", in un certo senso, grazie anche a un Robards magnifico.

Lakehurst ha detto...

uno dei pekinpah che non sopporto molto, simpatico e tutto sommato completo di tutti i temi tipici, ma mi è sempre sembrato un tentativo fallito. (o forse sono io che non riesco ad accettare Pekinpah che fa l'ironico)

Christian ha detto...

Forse perché girato in uno dei pochi momenti "sereni" della sua carriera, questo film rappresenta una netta deviazione dal precedente e nichilista "Il mucchio selvaggio" (e da tutto ciò che Sam farà dopo: basti pensare che il film successivo è "Cane di paglia"!). Ma nonostante l'ironia scanzonata e quasi comica, anche qui c'è Peckinpah al 100%. Per me è un film bellissimo, anzi mi dispiace che Sam non abbia fatto altri così (anche se l'ironia qua e là riaffiorerà anche in futuro, seppure in forma diversa e sicuramente più cinica: da "Convoy" a "Voglio la testa di Garcia").