Zootropolis (B. Howard, R. Moore, 2016)
Zootropolis (Zootopia)
di Byron Howard, Rich Moore [e Jared Bush] – USA 2016
animazione digitale
**1/2
Visto al cinema Colosseo, con Sabrina.
In un mondo dove tutte le specie di mammiferi (e non solo gli esseri umani, che anzi brillano per la loro assenza) si sono evolute oltre lo stadio selvatico e hanno imparato a convivere pacificamente, la coniglietta Judy Hopps aspira sin da bambina a diventare poliziotta. Nonostante tutti cerchino di dissuaderla (i conigli sono considerati buoni soltanto a fare i contadini), Judy riesce a realizzare il proprio sogno e viene assegnata al distretto centrale di Zootropolis (Zootopia in originale), gigantesca città popolata da milioni di animali antropomorfi, simbolo di integrazione e di convivenza, ogni distretto della quale rappresenta un differente habitat naturale (la foresta pluviale, il deserto, i ghiacci artici, ecc.). Inizialmente preposta all'incarico più umile (l'ausiliaria del traffico), ben presto rimane coinvolta in un caso spinoso, quando scopre che alcuni predatori sono "regrediti" al loro stadio naturale, feroce e selvaggio, mettendo così in pericolo la comunità. E con l'aiuto della cinica volpe Nick Wilde, truffatore di piccolo calibro, scoprirà che è in atto un complotto per rivoltare la popolazione (il 90% della quale è costituita da "prede") contro di essi. Impostato come un classico buddy movie poliziesco, un film vivace e ricco di personaggi simpatici (scena cult: quella dei bradipi impiegati alla motorizzazione civile), ma soprattutto che veicola messaggi importanti: al fianco del classico tema della forza di volontà e di autodeterminazione (tanto Judy quanto Nick devono superare difficoltà e pregiudizi per realizzare i propri sogni: la prima, in quanto "tenera" coniglietta, non è presa sul serio come poliziotta; il secondo, in quanto volpe, è bollato da tutti come infido e pericoloso), e naturalmente a quello dell'amicizia, ci sono quelli del razzismo e dell'ostilità all'integrazione, quanto mai attuali in tempi di migranti e di terroristi (per via di pochi casi, tutti i predatori vengono guardati con sospetto: come non pensare ai musulmani oggi?), con alcuni scambi di battute che mettono anche in luce l'ignoranza degli xenofobi ("Tornatene nella foresta!", "Ma io vengo dalla savana!"). Certo, non tutto brilla per originalità: già l'idea di realizzare un cartoon in stile poliziesco non è nuovissima (era già stata usata, per esempio, nel sottovalutato "Osmosis Jones"). Inoltre parecchi sviluppi della trama sono francamente prevedibili, e alcune citazioni sono un po' inflazionate (c'era davvero bisogno dell'ennesima parodia de "Il padrino"?). La scena dell'addestramento di Judy all'accademia di polizia ricorda quella analoga, che però era migliore e più efficace, di "Mulan". Da notare il personaggio della popstar Gazelle, la cui voce e le cui canzoni sono di Shakira. Alla regia, nominalmente di Byron Howard ("Rapunzel") e Rich Moore ("Ralph Spaccatutto"), ha collaborato anche l'esordiente Jared Bush.