15 gennaio 2016

Dei della peste (R. W. Fassbinder, 1970)

Dei della peste (Götter der Pest)
di Rainer Werner Fassbinder – Germania 1970
con Harry Baer, Hanna Schygulla, Margarethe von Trotta
**1/2

Visto in divx, in originale con sottotitoli inglesi.

Seguito de "L'amore è più freddo della morte", film d'esordio del regista, di cui riprende personaggi, temi e ambientazione. Franz Walsch (interpretato ora da Harry Baer e non più dallo stesso Fassbinder) esce di prigione e va in cerca della sua donna, Joanna (Schygulla). Ma la lascia quasi subito per stabilirsi con Margarethe (Von Trotta), compagna del fratello Marian, che intanto è stato ucciso per aver tradito i boss della malavita locale. In compagnia dell'amico Günther (Günther Kaufmann), detto "Il gorilla", Franz progetta una rapina a un supermercato per poter fuggire dalla Germania con Margarethe. Ma Joanna, per vendetta, avvisa un poliziotto (Jan George) che irromperà al momento della rapina e sparerà a Franz. La fredda fotografia in bianco e nero è al servizio di personaggi soli, laconici e sperduti in esistenze vuote e prive di direzione, che "accettano il male in maniera fatalistica", fra rapporti affettivi che nascono e muoiono quasi per caso, la ricerca di vecchie amicizie (per il bene o per il male, come nel caso del commesso del supermercato), la perdita dei legami familiari (la madre, il fratello) e territoriali (la Germania invasa dagli immigrati italiani, il desiderio di fuggire all'estero), con uno stile cinematografico che abbina una messinscena teatrale a suggestioni provenienti dal noir americano (con alcune citazioni esplicite: nel finale, per esempio, Carla Aulaulu – l'informatrice che vive smerciando giornali pornografici – canticchia il tema di "Piano... piano, dolce Carlotta"). A quest'ultimo mondo di riferimento appartiene anche il personaggio di Günther, uomo dalla pelle nera che afferma con orgoglio, a chi glielo chiede, di essere bavarese. La sceneggiatura, episodica, accatasta sequenza dopo sequenza: da ricordare quella in cui Franz e Günther vanno in campagna a trovare un vecchio amico, Joe, che si è ritirato a vita privata, o quella in cui Franz a casa di Margarethe ascolta un disco con una canzone nonsense – una filastrocca a rime – sugli animali.

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