5 novembre 2015

Ariel (Aki Kaurismäki, 1988)

Ariel (id.)
di Aki Kaurismäki – Finlandia 1988
con Turo Pajala, Susanna Haavisto
**1/2

Rivisto in divx, in originale con sottotitoli inglesi.

Quando la miniera in cui lavorava è costretta a chiudere, Taisto Kasurinen decide di spostarsi verso sud, raggiungendo Helsinki a bordo della sua unica proprietà, un auto decapottabile regalatagli da un collega. Disoccupato (e derubato dei pochi soldi che gli erano rimasti), fatica a trovare un lavoro ed è costretto a dormire in un ostello: incontra però l'amore grazie a Irmeli, madre single con un bambino, che a sua volta si barcamena come può fra diversi lavori pur di tirare avanti. Le cose precipitano quando Taisto viene arrestato e finisce in prigione: qui conosce Mikkonen, insieme al quale evade e tenta una rapina in banca... Dopo "Ombre nel paradiso", Kaurismäki prosegue a narrare le storie di perdenti, solitari e disoccupati ai margini della società. Questa volta, però, lo spunto sociale dà vita a un noir moderno, che non stonerebbe se fosse ambientato in America durante la Grande Depressione, graziato comunque da tutte le caratteristiche del regista finlandese: la fotografia colorata e iperrealista, l'atmosfera nostalgica (vedi anche la colonna sonora), i dialoghi secchi e stranianti, l'umorismo nero e sotto traccia, e naturalmente i personaggi estremamente umani (nonostante una caratterizzazione che procede per sottrazione). Lo stile è ormai compiuto e maturo, pronto per i successivi capolavori. I due interpreti – Turo Pajala e Susanna Haavisto – non sono habitué del cinema di Kaurismäki, i cui attori feticcio compaiono invece in ruoli minori (Matti Pellonpää, in particolare, è Mikkonen, il complice che Taisto incontra in prigione). Il titolo scespiriano si spiega nel finale: "Ariel" è il nome della nave con la quale Taisto, Irmeli e il figlio salpano verso il Messico. La canzone "Over the Rainbow", cantata in finlandese sui titoli di coda, sottolinea il lieto fine quasi favolistico.

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