16 ottobre 2015

Sopravvissuto - The martian (R. Scott, 2015)

Sopravvissuto - The martian (The Martian)
di Ridley Scott – USA 2015
con Matt Damon, Jessica Chastain
***

Visto al cinema Colosseo.

Abbandonato a malincuore su Marte dai suoi compagni, costretti a ripartire verso la Terra a causa di un'improvvisa tempesta che ha messo a repentaglio la missione, l'astronauta della NASA Mark Watney è creduto morto da tutti. Invece è incredibilmente sopravvissuto, anche se si ritrova da solo su un pianeta a 200 milioni di chilometri dalla Terra, senza possibilità di comunicare con nessuno e con problemi urgenti da risolvere: primo fra tutti, il cibo. Ridley Scott torna a sfornare un ottimo film dopo una decina di anni costellati da pellicole sempre più deludenti e noiose, adattando un romanzo di Andy Weir che si inserisce nel filone dei "naufragi spaziali", già frequentato di recente al cinema da pellicole come "Gravity" (con cui condivide la volontà del protagonista di sopravvivere a ogni costo), "Interstellar" (che vedeva lo stesso Matt Damon nel cast) e "Moon" (sul tema dell'uomo costretto a un lungo periodo da solo su un corpo celeste lontano). Qui, però, i toni sono meno claustrofobici e più avventurosi, a tratti addirittura divertenti, grazie a un personaggio pieno di risorse e che non perde mai la voglia di scherzare. Pur trovandosi in una situazione apparentemente senza via d'uscita, Watney – che è un botanico – riuscirà a trovare il modo di coltivare patate (concimandole con i suoi escrementi), di comunicare con la NASA (riesumando il rover di una precedente missione), di spostarsi sul pianeta rosso e infine di farsi salvare dai suoi compagni, tornati indietro per prelevarlo. La vicenda è raccontata in parallelo: alla permanenza di Mark su Marte si accostano le riunioni e i tentativi, da parte degli scienziati sulla Terra, di trovare un modo di soccorrerlo. Da notare la collaborazione dei cinesi: nell'esplorazione spaziale, si auspica, le divisioni politiche possono essere messe da parte. La narrazione è avvincente (senza zavorre pretenziose, intellettuali o metafisiche) e gran parte degli aspetti tecnici e scientifici sono ben curati grazie alla collaborazione della NASA, anche se non mancano momenti assurdi o implausibili come tutta la manovra di salvataggio nel finale. Diverse le strizzatine d'occhio alla cultura nerd: la riunione segreta dei vertici della NASA è paragonata al Consiglio di Elrond del "Signore degli Anelli" (e il fatto che nel cast ci sia anche Sean Bean, che nei film di Peter Jackson era presente a quel Consiglio nei panni di Boromir, rafforza la citazione), mentre le evoluzioni di Mark con la tuta spaziale lo portano a paragonarsi ad Iron Man. Ottima l'interpretazione di Damon, che da un certo punto in poi appare notevolmente dimagrito. Nel cast anche Jeff Daniels, Chiwetel Ejiofor, Michael Peña e Kate Mara. Il film nasce da un progetto dello sceneggiatore Drew Goddard, che avrebbe dovuto anche dirigerlo, ma la produzione ha dato il via libera solo dopo che sono saliti a bordo nomi noti come Scott e Damon. Se Kubrick aveva fatto risuonare nello spazio i valzer di Strauss e altri brani classici, Scott ci propone una divertente colonna sonora a base di canzoni pop e disco anni '70 e '80, con l'inevitabile "I will survive" sui titoli di coda.

4 commenti:

James Ford ha detto...

Concordo in pieno.
Un film solido, avventuroso e divertente, molto vintage.
Promosso.

Christian ha detto...

"Avventuroso e divertente": proprio questi elementi lo caratterizzano e lo distinguono da film come "Gravity" (capolavoro, ma decisamente più angosciante) o "Interstellar" (assai più pretenzioso e cerebrale).

Giovanni ha detto...

Bel film, bravo Cri che ce lo hai proposto nel nostro cineforum.
“Inumano”, quasi, l’atteggiamento di Mark (Matt Damon), sempre ottimista, pieno di risorse, mai sconfortato dalla situazione disperata in cui si trova: la fredda ragione della scienza? L’emotività è espressa più dai suoi compagni che lo hanno mollato su Marte e poi rocambolescamente tirato in salvo. Mitico Boromir, da veri Tolkien-nerd.

Christian ha detto...

Ciao Giovanni!
Inumano? "Umano", invece, direi: ci ricorda che gli astronauti non sono solo scienziati-robot, ma anche uomini che amano la musica, adorano scherzare e escogitano di tutto pur di continuare a vivere: Damon qui è un Robinson Crusoe in versione "spaziale", in fondo.