8 ottobre 2015

Nausicaä della valle del vento (H. Miyazaki, 1984)

Nausicaä della valle del vento (Kaze no tani no Nausicaä)
di Hayao Miyazaki – Giappone 1984
animazione tradizionale
***1/2

Rivisto al cinema Uci Bicocca, con Sabrina, Monica, Roberto e Claudio.

Il secondo lungometraggio di Miyazaki (dopo "Lupin III: Il castello di Cagliostro"), realizzato un anno prima della nascita dello Studio Ghibli (che sorse proprio in seguito a questa esperienza), è un'affascinante fiaba post-apocalittica che presenta già tutti i temi e le caratteristiche dei futuri lavori del regista giapponese: l'ecologia, il pacifismo, una forte protagonista femminile e la passione per il volo. Siamo in un mondo futuro in cui la civiltà è regredita e gran parte del pianeta è contaminato per gli effetti di una guerra nucleare avvenuta mille anni prima. A parte poche oasi felici, come la Valle del vento in cui abita la protagonista, la Terra è ricoperta da deserti e da una foresta di alberi tossici che emettono spore velenose (il "Mar Marcio"), in continua espansione e popolata da feroci insetti giganti. In mezzo a tutto ciò, la bellicosa nazione di Torumekia tenta di mettere le mani su un "soldato titano", ovvero l'ultima sopravvissuta delle macchine da guerra che avevano portato alla distruzione del mondo, attualmente in possesso del regno di Pejite. lo scontro fra le due nazioni coinvolgerà anche i pacifici abitanti della Valle del vento. Nausicaä, avventurosa principessa che comprende la natura e sa comunicare con gli insetti (in particolare con i terribili Ohm, giganteschi animali corazzati i cui occhi cambiano colore, da azzurro a rosso, quando sono inferociti), scopre il vero segreto del Mar Marcio: il compito della foresta tossica è in realtà quello di assorbire il veleno presente nel terreno, purificando così il mondo inquinato dagli uomini. Il lungometraggio è tratto da un manga disegnato dallo stesso Miyazaki (ancora in corso di pubblicazione al momento dell'uscita del film, tanto che sarebbe proseguito per altri dieci anni, espandendo la vicenda in diverse direzioni). Nonostante il suo nome, Nausicaä non ha nulla a che vedere con il personaggio dell'Odissea (se non l'essere una principessa e avere un animo gentile).

La trama è particolarmente densa di eventi (con complessi intrighi di guerra e geopolitica) e di personaggi minori, quasi tutti ottimamente caratterizzati (dall'avventuriero vagabondo Yupa, anziano mentore di Nausicaä, agli abitanti della Valle del vento, fra i quali ci sono il vecchio re Jill, l'anziana profetessa cieca e il capo delle guardie Mito; dai soldati di Torumekia – fra cui spiccano la cinica principessa Kushana e il suo disincantato braccio destro Kurotova – a quelli di Pejite, in primo piano il giovane principe Asbel, che finisce con l'allearsi con Nausicaä; senza dimenticare gli animali, come le cavalcature di Yupa o lo scoiattolino di Nausicaä, e persino gli insetti, come gli indimenticabili Ohm). Eccellente anche il design "vintage" di edifici (i mulini della valle), aeronavi (dai grandi veicoli da guerra di Torumekia alle agili "ali" della Valle del vento), abiti e armature. Quanto all'ambientazione, il tocco magico di Miyazaki riesce a rendere poetico anche uno scenario di insetti, muffe e funghi! Da rimarcare la bella colonna sonora di Joe Hisaishi, di cui – oltre al tema principale – rimane in mente l'inquietante canzoncina infantile legata ai sogni di Nausicaä (e, poi, all'avverarsi della profezia). Il film è uscito nelle sale italiane a 31 anni di distanza dalla sua realizzazione, con un doppiaggio differente rispetto a quello con cui era stato trasmesso dalla Rai nel 1987: la traduzione è più fedele all'originale, ma decisamente meno suggestiva (niente più "giungla tossica", "ala" o "mostrotarli"), mentre l'indecente adattamento di Gualtiero Cannarsi rovina come al solito gran parte dell'esperienza dello spettatore con l'abuso di termini desueti e il mantenimento della costruzione giapponese delle frasi. Certo, essendo ambientato in un mondo futuro ma medievale, si può immaginare che il modo di parlare e l'insolita scelta di parole da parte dei personaggi siano dovute al tempo trascorso: ma l'effetto non è certo voluto, visto che Cannarsi adatta i dialoghi in questa ignobile maniera anche nelle pellicole ambientate ai giorni nostri.

2 commenti:

James Ford ha detto...

Il fumetto è indimenticabile.
Questo lo devo rinfrescare, non lo vedo da qualcosa come vent'anni.

Christian ha detto...

Io una ventina di anni fa ho quasi consumato, a forza di guardarla, la VHS dove era registrata la versione trasmessa sulla Rai! ^^
Questo nuovo adattamento è appena uscito in sala, ma con una distribuzione limitata. A breve, speriamo, il DVD o il Blu-ray!