19 settembre 2015

Subway (Luc Besson, 1985)

Subway (id.)
di Luc Besson – Francia 1985
con Christopher Lambert, Isabelle Adjani
**1/2

Rivisto in DVD, con Sabrina.

In fuga dopo aver fatto saltare in aria una cassaforte, il ladruncolo Fred si rifugia nella metropolitana di Parigi, nei cui sotterranei – anche dopo l'ora di chiusura – vive tutta una comunità di ladri, artisti, disadattati e senzatetto. Sulle sue tracce c'è Héléna, la donna cui Fred ha rubato alcuni documenti compromettenti e di cui si è innamorato a prima vista, che a sua volta è in fuga dall'oppressiva ricchezza del proprio matrimonio; e un nutrito gruppo di poliziotti, sia privati (al soldo del marito di Héléna) che statali (guidati dal flemmatico commissario Gesbert). Il secondo lungometraggio di Besson, pur ancora un po' grezzo, è quello che ha portato all'attenzione del grande pubblico l'energetico regista francese e il suo stile prettamente visivo (la corrente in cui si iscriveva all'epoca era quella del cinema du look, movimento di cui facevano parte anche Carax, Beineix, Jeunet e Caro, più attenti alle qualità dell'immagine e all'atmosfera generale che non alla sceneggiatura vera e propria, nella quale si ritrovavano peraltro contaminazioni e riferimenti alla cultura pop, ai fumetti e alla televisione). Ambientato quasi completamente nei tunnel e nei corridoi della metrò parigina (ma alcuni set sono stati ricostruiti dal leggendario Alexandre Trauner), un mondo claustrofobico e surreale – illuminato dai neon e dalle insegne e delimitato da transenne e scale mobili – dove si dipana una sorta di gioco di "guardie e ladri" con continui incontri, separazioni e ritrovi fra i personaggi, il film può contare sull'interpretazione di un interessante gruppo di attori, alcuni affermati e altri ancora no: oltre al protagonista Christopher Lambert (con un'iconica capigliatura bionda e, almeno all'inizio, un elegante smoking da cameriere) e alla bella Isabelle Adjani, si riconoscono Jean-Hugues Anglade (il ladro pattinatore), Jean Reno (il batterista), Richard Bohringer (il venditore di fiori) e Jean-Pierre Bacri (il poliziotto chiamato "Batman"). Il veterano Michel Galabru è il commissario Gesberg, mentre il compositore Éric Serra è il bassista del gruppo rock che Fred mette insieme, raccattandone i componenti fra i suonatori ambulanti che bazzicano le varie fermate, e che si esibisce in un finale che riecheggia "Fino all'ultimo respiro" di Godard. Il senso del divertimento e della contaminazione di cui prima sono evidenti sin dal cartello introduttivo, che (citando Vonnegut e altri) mette insieme Socrate, Sartre e Sinatra.

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