2 giugno 2015

Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio (P. Almodóvar, 1980)

Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio
(Pepi, Luci, Bom y otras chicas del montón)
di Pedro Almodóvar – Spagna 1980
con Carmen Maura, Félix Rotaeta
**1/2

Rivisto in divx, con Sabrina, in originale con sottotitoli.

Il primo vero film di Almodóvar, girato con pochi mezzi (e si vede) ma già ricolmo di tutti i suoi personaggi e le sue tematiche: al centro un gruppo di ragazze (il "montón" del titolo originale) che frequentano il sottobosco alternativo di una Madrid fatta di musica punk, trasgressione, arte, libertà, omosessualità e travestitismo. Pepi (Carmen Maura), aspirante scrittrice e regista (che nel corso della pellicola scriverà la propria storia e quella delle sue amiche: e se il film che stiamo vedendo fosse proprio il frutto della sua fantasia anziché la realtà?), è costretta a cedere la propria verginità a un poliziotto (Félix Rotaeta) che ha scoperto che coltiva piante di marijuana sul terrazzo. Per vendicarsi, ne seduce la moglie Luci (Eva Siva), casalinga con tendenze masochistiche. Ben presto Luci abbandona il marito per frequentare Bom (Olvido Gara), giovane cantante punk che ne diventa la "padrona"... Fra festini improvvisati, concerti scalcinati, progetti di lavoro eccentrici o a lungo termine, perversioni vissute con naturale leggerezza, il film scoppia di colore e vitalità, lasciando intravedere – pur con una confezione raffazzonata e una diffusa povertà tecnica – la mano di un autore destinato a fare strada. La struttura episodica (non si contano i personaggi minori che irrompono in una scena per essere poi dimenticati nel resto della pellicola: la donna barbuta, l'attrice vestita da Rossella O'Hara, ecc.) favorisce l'impressione di un racconto di tranche de vie, quasi bohémiano, in cui si alternano momenti che costruiscono la trama ad altri di puro e satirico intrattenimento all'insegna del trash (vedi gli "spot pubblicitari" ideati da Pepi per le mutande Ponte, la cui protagonista è Cecilia Roth). A contrapporsi a questo gruppo di personaggi, in cerca di libertà e di autodeterminazione (anche sessuale), non poteva essere che un rappresentante dell'ordine e del sistema: il poliziotto prevaricatore e reazionario, evidente residuo di quel regime franchista che in Spagna era caduto da pochissimo tempo. Carmen Maura rimarrà a lungo l'interprete preferita del regista. Belli e colorati i titoli di testa, così come gli occasionali cartelli (che ricordano il cinema muto) in stile cubista. Il titolo originale funziona meglio di quello italiano, per via della rima.

2 commenti:

Lakehurst ha detto...

un film eccessivo in tutto, più trash che intelligente; ma ha una carica dinamica enorme e ritmo da vendere, in più (per quanto sbracato) è pure divertente. Nonostante sulla carta lo avrei dovuto odiare, alla prova dei fatti l'ho adorato.

Christian ha detto...

Più o meno come molti film di Almodovar (almeno del primo periodo)! ^^