19 dicembre 2014

Come uccidere vostra moglie (R. Quine, 1965)

Come uccidere vostra moglie (How to Murder Your Wife)
di Richard Quine – USA 1965
con Jack Lemmon, Virna Lisi
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Rivisto in divx, per ricordare Virna Lisi.

Il titolo può far pensare a una black comedy: in realtà la pellicola dell'esordio di Virna Lisi a Hollywood (dove fu chiamata con l'intento di farne la nuova Marilyn Monroe) è una spigliata commedia satirica, apparentemente sessista e misogina, ma che in realtà prende di mira tanto l'istituzione del matrimonio quanto un certo tipo di sciovinismo maschilista. Certo, la vicenda va contestualizzata per godersela al meglio, e non è assolutamente da prendere sul serio (era politically uncorrect già negli anni sessanta, ben prima dell'avvento del femminismo!). Lemmon interpreta Stanley Ford, agiato disegnatore di fumetti refrattario al matrimonio, il cui personaggio (Brash Brannigan, agente segreto) viene pubblicato su "463 quotidiani, da Bangor nel Maine fino ad Honolulu". Il mattino dopo una colossale sbronza, scopre di essersi incredibilmente sposato con una sexy bionda italiana (la Lisi, greca nella versione doppiata nel nostro paese) che non parla una parola di inglese ma che si trasferisce immediatamente a casa sua, cambiandone radicalmente la quotidianità e lo stile di vita: per cominciare, fa scappare via il suo fedele valletto (uno straordinario Terry-Thomas), che non tollera di lavorare per "gentiluomini sposati"; in secondo luogo, scombussola la sua routine e il suo equilibrio psico-fisico, trasformandolo da single atletico e metodico in un marito sovrappeso e frustrato; e questo si ripercuote anche sul personaggio delle sue strisce, che da spia ardita e avventurosa diventa a sua volta protagonista di comiche scenette quotidiane di vita coniugale. Al culmine dell'esasperazione, Ford decide di sopprimere la propria moglie... non nella realtà, naturalmente, ma solo nel fumetto. Ma quando la donna scompare anche nella vita reale, l'uomo è accusato di averla uccisa con le stesse modalità che ha riprodotto nelle vignette. Al processo, tuttavia, saprà cavarsela con un'arringa inaspettata e... "liberatoria". Scatenata farsa sul rapporto fra i sessi, o meglio fra mariti e mogli, dai toni surrealmente paradossali, che tuttavia è utile per comprendere come fossero percepiti i ruoli dei coniugi dell'alta borghesia nell'America di metà secolo. Memorabile la prova di una Lisi che a tratti sembra davvero una versione aggiornata di Marilyn Monroe (e del cui personaggio, curiosamente, in tutto il film non viene mai detto il nome), con scene cult come la fuoriuscita dalla torta nuziale (quando incontra per la prima volta Lemmon) o l'incursione nel "circolo" dove i mariti si rifugiano per stare lontani dalle proprie mogli. Nel cast anche gli ottimi caratteristi Eddie Mayehoff (l'amico avvocato di Ford) e Claire Trevor (la tirannica moglie del suddetto). Molto azzeccata anche la colonna sonora di Neal Hefti, che fornisce un impareggiabile commento musicale a tutte le scene, ma in particolare a quelle in cui Ford, nei panni di Brash Brannigan, impersona dal vivo le sequenze d'azione che riprodurrà poi nelle sue strisce a fumetti, debitamente fotografate a distanza dal valletto Charles. Indimenticabile "la macchina che fa gloppita gloppita", ovvero l'impastatrice di cemento con la quale Ford porta a termine il suo piano "omicida". L'imborghesimento di Brash Brannigan nei fumetti può ricordare quello che è effettivamente accaduto, nel dopoguerra, a tanti eroi delle comic strip avventurose (uno su tutti: Topolino!).

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