7 novembre 2014

Cado dalle nubi (Gennaro Nunziante, 2009)

Cado dalle nubi
di Gennaro Nunziante – Italia 2009
con Checco Zalone, Giulia Michelini
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Visto in TV, con Sabrina.

Checco, cantante neomelodico pugliese senza successo, dopo essere stato lasciato dalla fidanzata si trasferisce a Milano in cerca di miglior fortuna. Ospite del cugino gay Alfredo (che ha sempre nascosto alla famiglia di essere omosessuale), ha subito occasione di mettere in mostra la propria "ignoranza" e la propria provincialità. Ma l'incontro con Marika, ragazza di parrocchia di cui si innamora, gli darà nuovi stimoli. E nonostante le molte difficoltà (Marika è invaghita del suo insegnante di sociologia; il padre della ragazza è un leghista irriducibile che non sopporta i "terroni"), riuscirà a coronare sia il suo sogno d'amore che quello di sfondare come cantante (grazie all'inaspettata vittoria a un talent show televisivo). Esordio cinematografico del comico (anche sceneggiatore) Checco Zalone, che presenta un personaggio clueless e cialtrone che combina incosapevolmente guai anche se animato dalle migliori intenzioni, e che mette in mostra tutta la sua mancanza di sensibilità sociale proprio quanto cerca di esprimerla: un personaggio in cui, sia pur ridendo e guardandolo dall'alto per la sua ignoranza, gli spettatori possono identificare un po' della propria mediocrità, come nelle migliori macchiette del cinema (italiano e non solo) del passato. Se ci aggiungiamo una comicità che gioca sugli opposti (le contrapposizioni fra nord e sud Italia), prende bonariamente in giro le minoranze (esilaranti le scene in cui Checco si esibisce prima nel locale gay e poi alla convention leghista) ma riesce comunque a mandare un messaggio di tolleranza e, tutto sommato, ad apparire a tratti più fresca e spontanea della media del cinema italiano, ecco che si può spiegare almeno in parte lo straripante successo di pubblico. Nei film successivi, però, il meccanismo comincerà a mostrare la corda. Il nome del personaggio, che è anche quello d'arte dell'attore (all'anagrafe Luca Pasquale Medici), richiama l'espressione "Che cozzalone!", che in dialetto barese significa "Che tamarro!".

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