11 settembre 2014

Thrilling (Scola, Polidoro, Lizzani, 1965)

Thrilling
di Ettore Scola, Gian Luigi Polidoro, Carlo Lizzani – Italia 1965
con Nino Manfredi, Walter Chiari, Alberto Sordi
**1/2

Visto in divx.

Film diviso in tre episodi che fondono il giallo con la commedia all'italiana. Ci si diverte, grazie soprattutto ai tre interpreti e ad un tono da fumetto che non si prende mai sul serio e gioca con gli stereotipi del genere. L'episodio migliore mi è parso il primo, ma tutti valgono la visione per un motivo o per l'altro.

"Il vittimista", di Ettore Scola (***), con Nino Manfredi e Alexandra Stewart
Un insegnante di latino (Manfredi) si convince che la sua bella moglie tedesca (Stewart) lo voglia uccidere. Paranoico, cerca in tutti i modi di evitare ogni contatto con la donna: ma alla fine scoprirà che avrebbe fatto meglio a guardarsi le spalle dall'amante tradita. Scola (alla sua seconda regia, anche sceneggiatore insieme a Ruggero Maccari) riempie l'esile storiella di dettagli inquietanti (le bambole parlanti di cui è piena la casa dei due coniugi, evidenti surrogati per i figli che non possono avere) e divertenti (lo psicanalista "ruspante" interpretato da Tino Buazzelli), di scene surreali (Manfredi che porta ad analizzare il minestrone in laboratorio) e allucinanti (le strisce pedonali che si sollevano dal selciato). Il finale, però, giunge un po' telefonato. Nella colonna sonora si ode ripetutamente "Ciao ciao", cover italiana di "Downtown" di Petula Clark.

"Sadik", di Gian Luigi Polidoro (**1/2), con Walter Chiari e Dorian Gray
All'ingegner Bertazzi (Chiari), preoccupato per la sua difficile situazione finanziaria, la moglie Valeria (Gray) – appassionata di fumetti "neri" – propone di travestirsi da Sadik (protagonista di uno di suddetti fumetti) per ravvivare la loro stanca routine matrimoniale. Poco più che uno sketch, l'episodio più breve del film (dura solo una quindicina di minuti) fa ridere per il contrasto fra la goffaggine e la "normalità" del protagonista (a partire dal nome) e la scena criminal-esotica che si ritrova a interpretare.

"L'autostrada del sole", di Carlo Lizzani (**1/2), con Alberto Sordi e Sylva Koscina
Un automobilista indisciplinato (Sordi), inseguendo un altro guidatore con cui ha avuto un alterco in autostrada, finisce a trascorrere la notte in un albergo isolato e gestito da una strana famiglia. Mentre cala la sera, comincia a sospettare che i gestori siano dei maniaci che uccidono i clienti per rapinarli. Costruito anche registicamente come un giallo televisivo, l'episodio punta le sue carte sul contrasto fra la cafonaggine del personaggio di Sordi e l'atmosfera da thriller all'inglese in cui si trova immerso. Peccato per il controfinale posticcio, evidentemente necessario per concludere il film con un tono lieto.

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