24 agosto 2014

Sexmission (Juliusz Machulski, 1984)

Sexmission (Seksmisja)
di Juliusz Machulski – Polonia 1984
con Jerzy Stuhr, Olgierd Łukaszewicz
**1/2

Visto in divx, con Sabrina, in originale con sottotitoli inglesi.

Due volontari per un esperimento di ibernazione, anziché risvegliarsi come previsto dopo tre anni, lo fanno dopo 53 anni e si ritrovano in un mondo popolato solo da donne: in seguito a una guerra, infatti, le radiazioni hanno eliminato i geni maschili dalla faccia del pianeta; e le donne, rifugiatesi sottoterra, hanno imparato a riprodursi in provetta, rendendo di fatto "inutili" gli uomini. Bizzarro film di fantascienza polacco diventato di culto in patria, girato a bassissimo budget e ricco di ironia, che è anche e soprattutto una satira su più livelli (politico, sociale e sessuale), dove l'oppressiva e totalitaria società femminista del futuro riecheggia, in maniera nemmeno troppo velata, quella comunista del presente (all'epoca in crisi e in predicato di crollare a breve termine). Il futuro claustrofobico in cui il biologo Albert (Łukaszewicz) e l'avventuriero Max (Stuhr) si ritrovano è iper-burocratizzato, i suoi membri sono privi di emozioni e sentimenti e senza memoria del passato, i leader non si fanno scrupolo di puntare sulla disinformazione (la verità stessa viene piegata alle esigenze: "Copernico e Einstein erano donne", si afferma a un certo punto!); eppure l'organizzazione statale funziona tutt'altro che bene (i macchinari cadono a pezzi, fra le diverse divisioni al governo ci sono rivalità interne) e, nonostante il vanto di aver eliminato guerre, malattie e povertà, la società è circondata da "sacche" di resistenza formate da gruppi di "degenerate" che vivono in clandestinità. Le donne, che assumono a intervalli regolari una pillola per tenere a freno gli impulsi sessuali, sono ormai convinte di poter fare a meno degli uomini, eppure basta un bacio rubato da Max a Lania (Beata Tyszkiewicz), la ricercatrice che indaga su di loro, per risvegliare in lei emozioni e curiosità. Al di là delle numerose battute e delle situazioni ironiche (la maggior parte delle quali prende di mira il conflitto fra sessi, fra eccessi di femminismo o – da parte di Max – di maschilismo), la pellicola fa parte a pieno diritto del più cupo genere distopico alla "THX 1138" o "La fuga di Logan" (e non sarà forse una coincidenza che sia stato prodotto nell'"orwelliano" 1984?). Memorabile la scena del processo in cui si discute di quale sarà il destino dei due uomini: essere "naturalizzati" (cioè trasformati in donne) oppure eliminati? Parecchi i colpi di scena nel finale. Lo spunto iniziale dell'ibernazione sarà replicato pari pari in "Idiocracy", film che condivide con questo l'approccio satirico. Non mancano fugaci (ma nemmeno troppo) scene di nudo, per non parlare dell'inquadratura sui titoli di coda.

4 commenti:

Ismaele ha detto...

sembra interessante, lo cerco, grazie della segnalazione.

Christian ha detto...

È un po' grezzo (si vede che è girato con due lire... amzi, due złoty!), ma gli attori sono bravi (c'è anche Jerzy Stuhr, poi visto in tanti film di Kieslowski), non mancano le trovate e soprattutto è permeato da un'ironia e una satira ancora efficace. Se hai visto "Idiocracy", siamo nella stessa tipologia di film.

Ismaele ha detto...

ho letto qualcosa di "Idiocracy", "Sexmission" mi sembra più interessante, quasi finito di scaricare

Christian ha detto...

Anche "Idiocracy" merita, fidati! ^^