14 gennaio 2014

L'allievo (Bryan Singer, 1998)

L'allievo (Apt pupil)
di Bryan Singer – USA 1998
con Brad Renfro, Ian McKellen
**1/2

Rivisto in DVD, con Sabrina.

Il sedicenne Todd Bowden scopre che un suo vicino di casa, l'anziano e apparentemente innocuo Arthur Denker, è in realtà Kurt Dussander, un criminale di guerra nazista fuggito in America sotto falso nome dopo la fine del conflitto. Spinto dalla curiosità, e minacciando di rivelare il suo segreto, comincia a frequentarlo e a farsi raccontare le sue esperienze come gerarca delle SS e responsabile di un campo di concentramento. Se da un lato il ragazzo inizia a subire gradualmente il fascino del male, dall'altro l'uomo sente risvegliare in sé istinti e ricordi che aveva cercato di dimenticare... Da un racconto di Stephen King, un'interessante pellicola sulla corruzione e sull'attrazione per il "lato oscuro" (il film si apre con l'insegnante di storia di Todd che interroga i ragazzi sui reali motivi alla base del nazismo). Il rapporto che si instaura fra Todd e Dussander è all'insegna dell'ambiguità: da un lato ricalca quello fra insegnante e allievo, o addirittura fra padre e figlio (con il vecchio che si prende a cuore i risultati scolastici del ragazzo: spacciandosi per suo nonno, si reca persino a scuola per parlare con i professori), dall'altro si sviluppa all'insegna di minacce e di ricatti, con i due personaggi che a turno tengono il coltello dalla parte del manico e "guidano" le danze. Entrambi si scoprono cambiati dall'incontro con la controparte: Todd diventa manipolatore, capace di mentire e persino di uccidere; Kurt riscopre l'orgoglio e il piacere di rivangare un passato rimosso ma mai dimenticato. Singer è bravo a trattare la spinosa materia senza scivolare nei cliché retorici o ricattatori dei film che parlano del nazismo e dell'olocausto, anzi sfruttando a pieno le atmosfere "normali" delle pellicole liceali o addirittura quelle horror (le sequenze oniriche, la scena dell'omicidio). Fra i difetti: la prova un po' piatta di Renfro (grandiosa invece quella di McKellen, già "nazista" nel Riccardo III di Richard Loncraine e futuro Magneto per lo stesso Singer) e qualche ingenuità di troppo nello sviluppo narrativo, in particolar modo nel finale, peraltro diverso rispetto al racconto originale di King (che portava la parabola di Todd fino a ben più estreme conseguenze). Comparsata per David Schwimmer nei panni del consulente scolastico.

6 commenti:

Marisa ha detto...

Film molto coinvolgente ed intrigante. Anche il finale mi è piaciuto molto, col ragazzo che dice, con la sua faccia angelica, "lei non sa quello di cui sono capace io..." aprendo nuovi inquietanti possibilità, ora che ha conosciuto il lato oscuro di se stesso.
Interessante notare come in una cornice apparentemente protetta e "normale",(scuola e famiglia sembrano inappuntabili, ma il prof, dopo aver parlato del nazismo, affida la ricerca all'iniziativa personale senza ulteriore accompagnamento e il padre è una presenza abbastanza superficiale)) in realtà il ragazzo è lasciato solo, senza un vero maestro e questo contribuisce a spingerlo a cercare fuori il "cattivo maestro".

Christian ha detto...

Film interessante per più motivi, compreso quelli che segnali tu. Il ragazzo in effetti non sembra avere punti di riferimento né a scuola né in famiglia, e dunque cerca di "apprendere" quello che può anche da una persona di cui conosce il passato criminale...

Ismaele ha detto...

di Singer mi era piaciuto tantissimo "Public Access". il suo primo, questo mi manca, pensavo peggio, lo cerco

Christian ha detto...

A me invece manca ancora "Public Access". Questo è un bel film. Tieni d'occhio le tv, magari lo ripropongono lunedì per il Giorno della Memoria...

marco c. ha detto...

Mah...non mi è piaciuto granché. Molto piatto rispetto al racconto di King. Mancavano molte parti del testo originale ed altre sono storpiate.

Christian ha detto...

Il racconto non l'ho letto...
Comunque King èsempre un'ottima fonte di ispirazione per il cinema, che si rimanga fedeli ai suoi testi oppure no.