19 novembre 2013

Skyfall (Sam Mendes, 2012)

Skyfall (id.)
di Sam Mendes – GB/USA 2012
con Daniel Craig, Judi Dench, Javier Bardem
**

Visto in divx.

Il terzo film di 007 con Daniel Craig nel ruolo di James Bond non prosegue la vicenda del precedente "Quantum of Solace", come era lecito aspettarsi, ma è un episodio stand-alone, peraltro punto di svolta della saga. "Svolta" si fa per dire, perché non fa altro che ristabilire lo status quo e ricollegarsi idealmente agli inizi delle vicende bondiane, un po' come faceva "Star Wars episodio 3" nei confronti della trilogia classica. Dominato dai temi della vecchiaia (all'agente 007 – che fallisce pure i test fisici per tornare operativo! – viene prospettato il pre-pensionamento; di più, è tutto l'apparato del controspionaggio inglese – il celebre MI6 – a essere messo in discussione dai politici e dai burocrati che lo ritengono ormai antiquato o incapace di affrontare le sfide di "un mondo che è cambiato") e del rinnovamento (che passa però attraverso il recupero del vecchio: Bond rispolvera persino la classica Aston Martin), il film è il canto del cigno di Judi Dench nei panni di "M", ruolo che ha ricoperto nelle ultime sette pellicole, destinata a essere sostituita da Ralph Fiennes. Viene introdotta anche la (nuova) Miss Moneypenny, una Naomie Harris che condivide con Bérénice Marlohe il podio delle bond girl più dimenticabili di sempre. Anche perché, a ben vedere, l'autentica bond girl di questo episodio è proprio lei, Judi Dench, attorno al cui personaggio ruota l'intera vicenda. È per vendicarsi di "M", infatti, che il cattivo del film – l'ex agente Raoul Silva (interpretato da un Javier Bardem dai capelli biondi e dall'atteggiamento effemminato) – organizza un piano tanto complicato quanto, tutto sommato, idiota: perché farsi catturare da Bond per poi intraprendere una spettacolare evasione allo scopo di uccidere "M" quando sarebbe bastato volare direttamente a Londra e raggiungere il suo obiettivo? Non è l'unico punto debole del soggetto, visto che anche le contromosse di Bond e di "M" appaiono altrettanto stupide (perché farsi seguire volontariamente dai cattivi fino a un luogo – scelto da loro stessi, si badi bene! – dove non hanno a disposizione né alleati né armi?). Tale luogo, per inciso, è Skyfall, la villa nella brughiera scozzese dove James Bond è nato e cresciuto, un modo come un altro per mostrare il background dell'agente segreto più famoso del mondo (si citano anche i suoi genitori, con tanto di lapide con i nomi incisi sopra). Mah... Nonostante la regia professionale di Mendes, la raffinata fotografia (i cui toni cambiano però completamente da scena a scena: ogni setting – Turchia, Shanghai, Macao, Londra – sembra affidato a un operatore differente) e l'ottima – come al solito – introduzione pop-musicale (la title song è di Adele), questo nuovo corso bondiano continua a lasciarmi piuttosto perplesso. Nulla da dire sulle qualità attoriali di Craig, beninteso: ma oltre a non sembrarmi l'interprete giusto per il ruolo, è tutto quello che ruota attorno a lui ad apparire banalissimo (vogliamo parlare del nuovo "Q", il solito ragazzino/mago dei computer già visto in millemila pellicole?), schematico o artificioso, come se gli sceneggiatori volessero disperatamente "giustificare" gli elementi classici della saga aggiornandoli ai tempi che corrono, quando non ce ne sarebbe affatto bisogno. E non si rendono nemmeno conto di non essere poi così originali: l'idea di usare proprio un ex-agente MI6 come avversario, per esempio, era già stata sfruttata in passato e con risultati migliori ("Goldeneye", everyone?).

7 commenti:

marco c. ha detto...

Il nuovo Q non è quello di Cloud Atlas? Anyway: Casinò Royale era molto meglio. Forse il migliore Bond di sempre.

Christian ha detto...

Sì, hai ragione: è Ben Whishaw.
Anche "Casinò Royale" mi aveva lasciato qualche perplessità (stiamo parlando di quello con Craig, giusto? Non di quello con Peter sellers! ^^). Se mettiamo da parte i film "classici" (quelli con Sean Connery o Roger Moore), per me il miglior Bond degli ultimi vent'anni è "Goldeneye", il primo con Pierce Brosnan.

Lakehurst ha detto...

Sono un classicista, ho sempre e solo guardato i Bond con Connery e Moore (anche se trovo patetici quelli con Moore) e ho recupertato solo quest'anno uno con Dalton e quello con Lazenby. Detto ciò io sono entusiasta di questa nuova versione.
hanno fatto un backup doveroso dopo 50 anni; sarebbe stato ridicolo continuare a fingere che lo stesso personaggio adnava in giro con penne esplosive contro i comunisti e oggi combatta il terrorismo internazionale con i computer. sono ripartiti da zero reintroducendo tutto quello che di classico hanno voluto salvare, non per giustificarlo, ma per ripresentarlo ai neofiti.
Secondo me una buona operazione; soprattutto perchè come film in se questo è eccezionale. La fotografia migliore di sempre (credo che cambi da location a location con intenzionalità) e una regia molto efficace che ha alcuni elementi di vero genio (ad esempio la lotta nel grattacielo con i due avversari retroilluminati tanto d sembrare le silhouette degli intro dei precedenti film della serie)

Lakehurst ha detto...

beh poi lo preferisco ai due precedenti perchè la regia è migliore e perchè qui, per un aficionados di Bond ci sono strizzatine d'occhio continue che non possono non entusiasmare. Negli altri si stava distruggendo tutto per ricostruirlo qui, un purista, non può apprezzare gli altri due come invece può fare con questo.

(detto ciò, neanch'io sono convinto della scelta di Craig)

Christian ha detto...

Anch'io fra i tre di Craig preferisco questo ("Quantum of Solace", poi, era davvero brutto, tanto che i produttori stessi hanno deciso di abbandonare quella storyline e di lasciare l'organizzazione Quantum al suo destino). Però questi nuovi film mi sembrano action movie come tanti altri: comprendo il tuo discorso sulla necessità di "aggiornare" certi concetti, però questi film non hanno più quelle caratteristiche particolari (anche datate, certo) che rendevano James Bond qualcosa di diverso dal resto del panorama action cinematografico. A parte il discorso su Craig, se il protagonista di questi film si chiamasse in un altro modo non cambierebbe nulla: a quel punto perché non introdurre un nuovo agente (008, oppure proprio un nuovo 007 che sostituisce Bond)? Le strizzatine d'occhio rimangono solo strizzatine, non mi possono bastare... ^^

Ti consiglio comunque di recuperare qualche film con Pierce Brosnan (soprattutto il citato "Goldeneye") che, pur non ai livelli di Connery, secondo me funzionava abbastanza bene.

Lakehurst ha detto...

da quest'anno, come dicevo, ho superato il mio razzismo, quindi adesso dovrò recuperare anche Brosnan...

Detto ciò credo che dal prossimo episodio Bond tornerà Bond; il primo della nuova trilogia decostruiva completamente il miti, il secondo... beh credo sia stato un tentativo sfortunato, con questo hanno finito il backup; dal prossimo Bond tornerà ad essere quella sorta di Sherlock Holmes moderno (infallibile in tutto, dalle scazzotate alla seduzione)

Christian ha detto...

A dire il vero, quelli con Brosnan vanno in calando (gli ultimi sono piuttosto bruttini), ma lui – non so perché – mi è sempre piaciuto molto come Bond.

Sul futuro, anch'io come te spero che ormai il tributo alle "origini" sia stato pagato e che si torni a un'impostazione più classica.