25 novembre 2013

Il carretto fantasma (Victor Sjöström, 1921)

Il carretto fantasma (Körkarlen)
di Victor Sjöström – Svezia 1921
con Victor Sjöström, Astrid Holm
***1/2

Visto in divx.

Secondo un'antica leggenda scandinava, l'uomo che muore per ultimo nella notte del 31 dicembre è costretto a condurre per un anno intero il carretto della Morte che va in giro a raccogliere le anime dei defunti destinati all'inferno. È quello che capita allo scapestrato David Holm, ucciso proprio sul rintocco di mezzanotte in una rissa con due compagni di bevute in un cimitero: attraverso una serie di flashback assistiamo alla storia del suo degrado, a come sia stato trascinato verso l'alcolismo dalle cattive amicizie e a come abbia abbandonato la moglie e i figli per dedicarsi ai bagordi e al vagabondaggio, rifiutando persino i nobili tentativi di Edith, una suora laica innamorata di lui, di redimerlo. Ma quando il precedente carrettiere, Georges, gli mostra la morte di Edith (malata di tisi proprio a causa sua) e il tentativo di suicidio della moglie (che intende avvelenare anche i due bambini), David comprende finalmente i propri errori, viene perdonato e riportato in vita. Tratto dall'omonimo romanzo (1912) di Selma Lagerlöf, un memorabile film muto diretto e interpretato da quel Victor Sjöström che nel 1957 sarà il protagonista de "Il posto delle fragole" di Ingmar Bergman. I toni lugubri e spettrali sono abilmente resi con sovraimpressioni (tramite doppia esposizione direttamente in camera), giochi di luce o di ombra e angolazioni ardite, mentre l'insegnamento morale con la redenzione possibile anche all'ultimo istante e attraverso l'intervento soprannaturale ricorda il Dickens de "Il canto di Natale" e prefigura a sua volta il film di Frank Capra "La vita è meravigliosa". La scena in cui David abbatte a colpi di ascia la porta che lo separa dalla stanza in cui la moglie e i figli si sono rifugiati presenta notevoli similitudini con quella analoga in "Shining" di Stanley Kubrick (a onor del vero, una scena simile appare anche in "Giglio infranto" di D.W. Griffith, del 1919). Hilda Borgström è la moglie di David, Tore Svennberg è Georges il carrettiere. In precedenza Sjöström aveva già adattato per lo schermo altri lavori della Lagerlöf, ma fu questo film – distribuito nelle sale proprio il giorno di capodanno del 1921 – a renderlo celebre anche fuori dai suoi confini e a rivelarsi pivotale per il cinema svedese. Fra le altre cose, la pellicola ha avuto una forte influenza su Ingmar Bergman, che ha affermato di averla vista e rivista più volte e le ha dedicato un film per la tv, "The image makers", oltre a prenderne spunti per "Il settimo sigillo" e "Il posto delle fragole".

2 commenti:

James Ford ha detto...

Bellissimo. Un caposaldo di genere. :)

Christian ha detto...

Un classicone. Sconta un po' di moralismo e idealismo dell'epoca, ma anche quello fa parte del suo fascino!