23 settembre 2013

We are the best! (Lukas Moodysson, 2013)

We are the best! (Vi är bäst!)
di Lukas Moodysson – Svezia 2013
con Mira Barkhammar, Mira Grosin
***

Visto al cinema Apollo, in originale con sottotitoli
(rassegna di Venezia).

Le tredicenni Bobo e Klara non sono certo le ragazzine più popolari della scuola: anticonformiste nell'aspetto e nel comportamento, refrattarie alla disciplina e all'ordine, hanno un'anima punk e vitale che esprimono attraverso i capelli corti e il desiderio di opporsi all'ipocrisia e all'establishment imperante a tutti i livelli, scolastico e familiare in primis. Quasi per caso decidono di mettere su una band musicale, benché nessuna delle due sappia suonare. Risolveranno il problema prendendo a bordo una terza ragazza, Hedvig, leggermente più grande di loro ma altrettanto emarginata: abile con la chitarra classica, verrà rapidamente "convertita" al rock e al taglio di capelli (con conseguente ira della madre). L'amicizia e lo spirito di gruppo saranno solo leggermente incrinati dai primi amori e dalle inevitabili gelosie, ma rimarranno fino alla fine il faro che le terrà unite. Dopo una serie di passi falsi, il regista svedese Lukas Moodysson torna ai temi e alle atmosfere del suo primo successo, quel "Fucking Åmål" che metteva in scena in maniera libera e rinfrescante il coming out sessuale di una coppia di giovani ragazzine. Stavolta il tono è anche più leggero, quasi goliardico, ma la pellicola è permeata dalla stessa schiettezza e mancanza di buonismo: che la ribellione delle protagoniste sia sincera lo dimostra l'ultima scena, quella del concerto, in cui preferiranno insultare il pubblico piuttosto che eseguire in maniera accondiscendente la loro canzone. Tratto da una graphic novel scritta dalla moglie dello stesso regista, Coco (che ha ritratto sé stessa in Bobo, la più sensibile e introversa del gruppo), il film forse non è dirompente come la pellicola d'esordio di Moodysson ma merita un plauso per la naturalezza con cui ritrae le tre ragazzine e la loro irrefrenabile vitalità.

2 commenti:

Giovanni ha detto...

Film molto interessante e dopo anni di cineforum ha suscitato la prima vera discussione: bravo Cri!

Riporto quanto è emerso che mi è sembrato molto fine (fonte: Cri + altri): chi aveva un comportamento infantile effettivamente erano gli adulti (mamma che non riesce a stare da sola e cambia fidanzato, feste con alcol e "casino"). Le bambine sembravano essere molto più coerenti con la loro età rispetto agli adulti che le circondavano e le "arginavano". Da questo il loro lato "punk" di contrasto con la ipocrisia e il falso conformismo di chi le circonda!

... magari è anche il clima nordico che crea scompensi...!

Christian ha detto...

In effetti, se paragonato con quello di genitori e adulti, il comportamento delle bambine appare molto più coerente e giustificato, e non solo dall'incoscienza e dalla giovane età. Vanno per la loro strada, commettono i loro errori, ma fanno tutto da sole e si arrogano il diritto di farlo. Magnifico come continuino a reputarsi “the best” (quando prenotano per la prima volta la sala per suonare, scrivono sullo schedulario “Le migliori ragazze della città”) anche se in realtà non sanno fare nulla, nemmeno suonare bene! ˆˆ