20 luglio 2013

My sassy girl (Kwak Jae-yong, 2001)

My sassy girl (Yeopgijeogin geunyeo)
di Kwak Jae-yong – Corea del Sud 2001
con Jun Ji-hyun, Cha Tae-hyun
**1/2

Rivisto in divx, con Sabrina.

Lo studente universitario Gyeon-woo incontra in metropolitana una ragazza (il cui nome non viene mai rivelato durante il film) molto carina ma anche dominatrice, attaccabrighe, combinaguai e dall'ubriacatura facile, che comincia a frequentare lasciandosi trascinare in situazioni imbarazzanti e disavventure sempre più tragicomiche. L'amicizia fra i due si trasforma lentamente in amore, ma ci vorrà del tempo prima che lei – reduce da una storia infelice – accetti di dare sfogo anche al proprio lato più romantico... Basato su una storia vera, raccontata inizialmente dallo sceneggiatore Kim Ho-sik in una serie di post pubblicati sul suo blog e in seguito trasformati in un romanzo, è un film che fonde commedia, dramma, poesia e romanticismo nella tipica (e spesso spiazzante) commistione di generi del cinema dell'estremo oriente: campione d'incassi in Corea e in gran parte dell'Asia, ha dato origine anche a svariati remake (negli Stati Uniti, in Giappone e a Bollywood). La struttura episodica riflette l'origine del materiale di partenza, e ricorda fra l'altro serie di animazione come "Lamù", con il protagonista maschile messo continuamente nei guai da una ragazza invadente e capricciosa. Il successo di pubblico e la comicità si spiegano anche con la "rottura" dei canoni tradizionali che prevedono, in Corea come in Giappone, che la donna sia umile, estremamente femminile e sempre accondiscendente. Qui invece è tutto il contrario: il personaggio femminile è "forte", dinamico, imprevedibile (la ragazza è appassionata di film d'azione, e scrive di continuo sceneggiature – che per lo più coinvolgono un viaggio nel tempo alla "Terminator" – che il povero Gyeon-woo è costretto a leggere), mentre quello maschile è debole, sottomesso e frustrato, oltre che in balia dei suoi desideri e sfortunato come, per l'appunto, un Ataru Moroboshi. Il punto di vista rimane comunque rigorosamente quello di lui, con la ragazza ritratta come un "oggetto misterioso", a volte dispotica (la sua minaccia tipica è "Vuoi morire?") e a volte dolce (come quando chiede di ricevere una rosa mentre suona al piano il canone di Pachelbel).

6 commenti:

Ismaele ha detto...

ce l'ho lì da vedere, mi confermi che merita:)

Christian ha detto...

Oddio, non è certo un film d'autore... Però, come commedia romantica è più movimentata e imprevedibile della media, una visione la merita! ^^

bradipo ha detto...

per me è delizioso, un caposaldo della commedia sentimentale coreana...ho fatto un giretto per il blog è mi garba molto...ti ho inserito nel blogroll, così ti controllo meglio!

Christian ha detto...

Grazie, ricambierò le visite! ^^

Ismaele ha detto...

davvero bello, un'opera prima formidabile, una sceneggiatura a orologeria

Christian ha detto...

In effetti credo che il merito del film sia più da attribuire alla sceneggiatura e agli interpreti che non alla regia...