26 giugno 2013

The bodyguard (P. Wongkamlao, 2004)

The bodyguard - La mia super guardia del corpo (The bodyguard)
di Petchtai Wongkamlao – Thailandia 2004
con Petchtai Wongkamlao, Piphat Apiraktanakorn
*

Visto in TV, con Sabrina.

Dopo che il magnate Chat Petchpantakarn è stato ucciso in un agguato senza che la sua guardia del corpo Wong Kam abbia saputo difenderlo, il suo erede Chaichol decide di fare a meno dei servigi di Wong. Mal gliene incoglie, perché a sua volta sfugge per un pelo ad un attentato ed è costretto a rifugiarsi (senza rivelare la propria identità) presso una povera famiglia dei bassifondi, dove finisce con l'innamorarsi della giovane Mae Jam. Nel frattempo, Wong Kam indaga sui mandanti degli attentati, che mirano a impossessarsi del patrimonio dei Petchpantakarn. Scalcinata action comedy scritta, diretta e interpretata da un popolare comico thailandese, che nelle scene d'azione guarda a John Woo e al cinema hongkonghese (ma lo sberleffo è sempre in agguato), che per lunghi tratti diluisce la vicenda principale in sottotrame e gag di un'ingenuità imbarazzante, che cambia registro in continuazione (si passa dalla commedia demenziale – come nelle scene in cui Wong Kom corre nudo per le strade o in cui uno degli sgherri del cattivo viene rimproverato per i suoi surreali gusti nel vestire – al thriller, dal romantico all'action movie) e che ospita camei e comparsate (alcune persino dichiarate e metacinematografiche) di decine di celebrità thailandesi, fra attori, comici televisivi, sportivi e musicisti, praticamente tutti sconosciuti da noi a parte forse Tony Jaa, il protagonista di "Ong Bak", che dà sfoggio delle sue abilità di arti marziali nella breve scena del combattimento al supermercato, al termine della quale Wong Kom gli grida "Hai sbagliato film!". Da ricordare anche il "balletto" con cui Wong affronta il kung fu dell'avversario cinese (con tanto di tema musicale di Wong Fei-hung in sottofondo). L'accumulo di scene bizzarre e di situazioni senza costrutto può forse far passare in secondo piano l'assoluta mancanza di caratterizzazione dei personaggi (compreso quello principale, che sparisce a lungo dalla scena per dar spazio alle vicende del giovane Chaichol nella baraccopoli), la banalità del soggetto e la scontatezza generale della trama. Come spesso accade, il cinema thailandese dà l'impressione di essere a un livello quasi amatoriale, molto inferiore – per tecnica, ambizioni e realizzazione – a quello di altri paesi asiatici come Hong Kong, Corea, Cina e Giappone. Nel 2007 è uscito un sequel, "The bodyguard 2".

0 commenti: