18 marzo 2013

Pomodori verdi fritti alla fermata del treno (Jon Avnet, 1991)

Pomodori verdi fritti alla fermata del treno (Fried Green Tomatoes)
di Jon Avnet – USA 1991
con Kathy Bates, Mary Stuart Masterson
**1/2

Visto in TV, con Sabrina.

In una casa di riposo per anziani, dove si è recata per fare visita alla scontrosa zia del marito, la casalinga Evelyn (Kathy Bates) fa conoscenza con la gioviale Ninny (Jessica Tandy), che le racconta – a più riprese – la storia dell'amicizia fra Idgie (Mary Stuart Masterson) e Ruth (Mary-Louise Parker), due donne che avevano vissuto negli anni trenta del Novecento in un paesino dell'Alabama ormai abbandonato, Whistle Stop, dove gestivano un caffé-ristorante. Tratto da un romanzo di Fannie Flagg (co-sceneggiatrice insieme al regista e a Carol Sobieski), una doppia storia di amicizia al femminile all'insegna dell'anticonformismo, dell'indipendenza e dell'emancipazione, con la narrazione che si alterna fra il racconto di Ninny e le scene ambientate nel presente (in cui la timida e infelice Evelyn impara ad acquistare fiducia in sé stessa), anche se non sempre il meccanismo del flashback risulta efficace. Pur scontando una confezione patinata e un po' ruffiana, la pellicola cattura l'attenzione dello spettatore e si lascia vedere con piacere. La parte più interessante è sicuramente quella ambientata nel passato, grazie soprattutto al personaggio di Idgie, "maschiaccio" ribelle, indipendente e dal carattere forte, che seguiamo attraverso vicende di ogni genere (la morte del fratello cui era legatissima; le scorribande di gioventù, fra treni e case da gioco; l'affetto per Ruth, che giunge a "salvare" da un matrimonio infelice; la gestione del caffé, che diventa il punto di riferimento per tutto il villaggio grazie a ricette culinarie come quella che dà il titolo alla pellicola; la ribellione alla prepotenza maschile e al razzismo dilagante verso i neri). Attorno a loro, vita, nascite, morti, e un gruppo di personaggi coloriti e caratteristici del profondo sud di inizio secolo (il vagabondo, lo sceriffo, il reverendo, i domestici neri, i razzisti del Ku Klux Klan...). Da notare che l'adattamento cinematografico ha scelto di mettere in ombra alcuni degli elementi più scabrosi del romanzo da cui è stato tratto (il cui titolo completo è "Fried Green Tomatoes at the Whistle Stop Cafe"), riducendo ai minimi termini il sottotesto lesbico del rapporto fra Idgie e Ruth, ed eliminando la scena dell'eutanasia di Ruth da parte della domestica di colore. Il film termina lasciando nel dubbio lo spettatore sulla reale identità dell'anziana Ninny, con il sospetto che si tratti di Idgie in persona. Ottime le quattro protagoniste. Nel cast, anche Chris O'Donnell (il fratello di Idgie) e Gailard Sartain (il marito di Evelyn).

2 commenti:

Lisa Costa ha detto...

Uno di quei film che è sempre bello rivedere!

Christian ha detto...

Io lo vedevo per la prima volta... Comunque, sì, bello. ^^