5 novembre 2012

Alice nelle città (Wim Wenders, 1974)

Alice nelle città (Alice in den Städten)
di Wim Wenders – Germania Ovest 1974
con Rüdiger Vogler, Yella Rottländer
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Rivisto in divx, con Sabrina, in originale con sottotitoli.

Il giornalista tedesco Philip Winter avrebbe dovuto scrivere un reportage sul "paesaggio americano", ma ha vagato per settimane negli Stati Uniti senza combinare nulla se non scattare fotografie prive di ispirazione. Quando decide di tornare in Germania, si ritrova a viaggiare insieme a una bambina, Alice, che gli è stata affidata dalla madre affinché la riporti in patria. I due percorreranno le strade della Germania da città in città, alla ricerca della nonna di Alice, senza denaro e muniti soltanto di una foto della vecchia casa dove la nonna vive. Quarto lungometraggio di Wenders, è il primo dell'acclamata "trilogia della strada" (gli altri due, usciti l'anno seguente, sono "Nel corso del tempo" e "Falso movimento"). Girato in uno splendido bianco e nero, il film dedica molta attenzione ai paesaggi che circondano i personaggi: comincia nei classici scenari aperti degli Stati Uniti (l'America e il suo mito hanno sempre avuto un notevole fascino su Wenders: e lo si percepisce anche dalla continua presenza di musica, immagini, radio e schermi televisivi: anche dopo essere tornati in Germania, dai juke box esce musica americana; il protagonista si reca a un concerto rock; e nel finale, su un quotidiano campeggia la foto di John Ford, altro "mito americano" che era scomparso da poco) e prosegue con la rivisitazione dei paesaggi tedeschi (i villaggi della Ruhr, per esempio, dove le vecchie case si svuotano una dopo l'altra o vengono demolite). Si tratta in tutto e per tutto un road movie europeo – che parte dalla disillusione e dalla "fine del sogno americano", per andare alla scoperta di un nuovo equilibrio più giovane e spontaneo – e come tale veicola il classico tema di questo tipo di film: la ricerca di sé stessi. "Ho perso me stesso", confessa infatti Philip all'editore, per spiegargli come non sia riuscito a scrivere l'articolo che gli era stato commissionato. E le fotografie Polaroid (dunque da sviluppare immediatamente) che scatta in continuazione sono "prove" della sua stessa esistenza: è sintomatico che, da quando torna in Germania con Alice, smette di scattarne. Alla fine, grazie alla ragazzina, avrà finalmente una storia da scrivere. L'atmosfera avvolgente (grazie anche alla colonna sonora minimalista e ripetitiva di Irmin Schmidt), le memorabili interpretazioni (spicca in particolare la naturalezza della giovane Yella Rottländer), scene simboliche (come quella in cui Philip "spegne" il Chrysler Building fingendo di soffiarvi contro proprio allo scoccare della mezzanotte) e temi archetipici del cinema del regista tedesco (come il tentativo di catturare la realtà attraverso le immagini) lo rendono il primo vero capolavoro di Wenders. Peccato che sia anche uno dei pochi suoi film a non essere ancora uscito da noi in DVD. Da notare che Philip Winter è il nome con cui si chiamano quasi tutti i personaggi interpretati da Rüdiger Vogler nei vari film di Wenders (da "Nel corso del tempo" a "Così lontano, così vicino", da "Fino alla fine del mondo" a "Lisbon Story").

2 commenti:

Marisa ha detto...

Per me è stata la conferma del colpo di fulmine che ho avuto per Wenders dopo aver visto quasi casualmente "Nel corso del tempo": uno dei più bei film alla ricerca di sé stessi.
La piccola Alice diventa, con la sua spontaneità, la vera guida e l'occasione per il rinnovamento; una vera e propria funzione animica, secondo Jung, che rimette in contatto con la parte creativa e aiuta a riprendere il fluire e il senso della vita.
Da non dimenticare la frase che Alice dice a Philip dopo averlo fotografato:"Così vedi come sembri" , non come sei.

Christian ha detto...

Alice in effetti e' la vera "guida" dei due, pur essendo lei solo una bambina e Philip un adulto. La freschezza e l'innocenza di Alice aiutano il protagonista a ritrovare se stesso, la strada e "una storia da scrivere". In questo il film ricorda altre pellicole on the road con una coppia adulto sbandato e bambino salvifico, come "L'estate di Kikujiro".