1 febbraio 2012

Sex and Zen (Michael Mak, 1991)

Sex and Zen (Yu pu tuan zhi: tou qing bao jian)
di Michael Mak – Hong Kong 1991
con Lawrence Ng, Amy Yip
*1/2

Rivisto in divx.

Primo di una fortunata serie di "Category III" (le pellicole hongkonghesi vietate ai minori, di cui è il campione d'incassi di sempre) e ispirato da un classico romanzo erotico cinese del diciassettesimo secolo ("Il tappeto da preghiera di carne" di Li Yu, che è poi il sottotitolo della versione italiana), è un film che – com'è tipico del cinema di Hong Kong in generale – si caratterizza per una continua alternanza di registri, passando senza vergogna dalla farsa boccaccesca e demenziale al melodramma di ambientazione storica e dai toni tragici, un mix che può certamente lasciare perplesso uno spettatore occidentale. Proprio il diffuso sense of humour, in ogni caso, ne rende in parte interessante la visione. Il giovane Mei Yeung-Sheng, lascivo e donnaiolo, si fa trapiantare il membro di un cavallo per conquistare la moglie di un rozzo venditore di tessuti. Mentre però è lontano da casa, passando da un'avventura amorosa all'altra, la sua stessa consorte viene sedotta e abbandonata: la ritroverà in un bordello. Alternando scene spinte (ma mai completamente esplicite, anche se le nudità femminili abbondano, così come amplessi, masturbazioni, rapporti saffici e sadomaso) e altre decisamente comiche o grottesche (quando i due elementi non coesistono, come nelle sequenze del flauto o del pennello), il film procede fra alti e bassi con una struttura a episodi che si chiude nel finale all'insegna della morale "chi la fa l'aspetti", ovvero "ogni azione ha delle conseguenze". La pettoruta Amy Yip, già celebre per "Erotic Ghost Story", è la diva per eccellenza di questo genere cinematografico, mentre il protagonista Lawrence Ng è più noto come interprete di serie televisive. Nel cast figurano anche Kent Cheng (il chirurgo) e Carrie Ng (la proprietaria del bordello), oltre a Lo Lieh (il bandito), Elvis Tsui (il mercante di seta), Mari Ayukawa (sua moglie), Isabella Chow e Rena Murakami (le due dame cugine). Nel corso degli anni novanta sono usciti due seguiti (con storie in realtà indipendenti) e, di recente, anche una versione in 3D (naturalmente approdata subito nelle nostre sale, quando invece i film hongkonghesi d'autore sono ormai regolarmente trascurati dai distributori italiani).

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