20 gennaio 2012

Rusty il selvaggio (Francis F. Coppola, 1983)

Rusty il selvaggio (Rumble Fish)
di Francis Ford Coppola – USA 1983
con Matt Dillon, Mickey Rourke
***

Visto in DVD, con Eleonora, Giovanni, Rachele, Paola e Costanza.

Girato subito dopo "I ragazzi della 56a strada", di cui è il "gemello" meno mainstream e più personale (la sceneggiatura fu scritta nei ritagli di tempo della lavorazione di quel film, e il cast e la troupe sono in gran parte gli stessi), è l'adattamento di un altro romanzo di Susan E. Hinton, basato – come "The Outsiders" – sui temi delle bande di strada e del disagio giovanile. Il protagonista, il giovane Rusty James (Matt Dillon), vive in Oklahoma in compagnia del padre alcolizzato (Dennis Hopper) e nel mito delle imprese del suo fratello maggiore (Mickey Rourke), un leggendario e carismatico capobanda soprannominato "quello della moto" ("motorcycle boy" in originale), che ritorna inaspettatamente in città dopo un periodo di assenza trascorso in California. Proprio la relazione fra i due fratelli – tanto fragile e confuso il minore quanto alienato e fatalista il maggiore – è il centro nevralgico di una pellicola caratterizzata da uno stile fortemente espressionista e dall'attenzione alle psicologie dei personaggi più che alle loro vicende. La fotografia in bianco e nero ed estremamente contrastata di Stephen H. Burum (gli unici elementi a colori sono i "pesci combattenti" nell'acquario del locale negozio di animali, che simboleggiano proprio i giovani protagonisti: attaccano i loro simili ma solo perché sono confinati in un ambiente ristretto; se avessero maggior spazio a disposizione, non lotterebbero fra loro), lo stile barocco e manieristico (grandangoli, inquadrature sghembe, carrellate, accelerazioni), l'atmosfera onirica e sospesa (con una certa insistenza su immagini e simboli come gli orologi, il tempo, le ombre, le nuvole, il fumo), i suoni attutiti e amplificati, la colonna sonora sperimentale di Stewart Copeland dei Police, sono tutti elementi che rispecchiano sullo schermo il modo di essere e di sentire dei personaggi ("quello della moto", per esempio, afferma di non vedere i colori – è daltonico – e di percepire i suoni come distanti). Francis Coppola vedeva nel rapporto fra i due fratelli una relazione simile alla propria con il fratello August. Nel cast, molti volti noti (o destinati a diventarlo): Diane Lane, Nicolas Cage, Chris Penn, Lawrence Fishburne, Vincent Spano, Tom Waits, Sofia Coppola. Il titolo italiano voleva forse rievocare "Il selvaggio" con Marlo Brando.

2 commenti:

Lakehurst ha detto...

film bellissimo senza se e senza ma! che poi fa il paio con i ragazzi della 56esima strada, riprendono le stesse tematiche, am soprattutto sono citazioni di stili classici di hollywood riutilizzati (in questo è palese l'influenza di Welles nello stile manierista che dicevi)

Christian ha detto...

A una prima visione, può sembrare un po' sbilanciato a favore della forma e a scapito dei contenuti. Ma poi anche i personaggi "lavorano dentro" lo spettatore e crescono.

Quanto ai riferimenti, Welles è evidente, ma ci ho visto anche qualcosa dell'espressionismo tedesco (l'uso delle ombre, per esempio) e del cinema francese della Nouvelle Vague.