22 ottobre 2011

Donne sull'orlo di una crisi di nervi (P. Almodóvar, 1988)

Donne sull'orlo di una crisi di nervi
(Mujeres al borde de un ataque de nervios)
di Pedro Almodóvar – Spagna 1988
con Carmen Maura, Julieta Serrano
***1/2

Rivisto in DVD, con Giovanni, Ilaria, Paola ed Eleonora.

L'attrice e doppiatrice cinematografica Pepa (una strepitosa Carmen Maura) è stata lasciata dal suo amante Ivan (Fernando Guillén), che sta per partire per l'estero con un'altra donna. Ma non si tratta della sua ex moglie Lucia (Julieta Serrano), uscita da poco dall'ospedale psichiatrico e che a sua volta sospetta di Pepa, bensì dell'avvocatessa femminista Paulina (Kiti Manver). In crisi e in depressione, anche perché ha scoperto da poco di essere incinta, Pepa cerca inutilmente di contattare Ivan, con il quale riesce a comunicare soltanto attraverso messaggi registrati (e proprio la voce dell'uomo, a sua volta doppiatore – all'inizio del film vediamo lui e Pepa incidere, su tracce separate, una scena di "Johnny Guitar" con Sterling Hayden e Joan Crawford – è il segreto che gli permette di conquistare così tante donne). La situazione si complica a dismisura quando nell'appartamento di Pepa si ritrovano anche la sua amica Candela (Maria Barranco), in fuga dalla polizia dopo aver ospitato in casa un terrorista sciita di cui si era innamorata; e il figlio di Ivan e Lucia, Carlos (Antonio Banderas), in cerca di un attico da affittare insieme alla sua fidanzata Marisa (Rossy De Palma). Commedia screwball, femminista (il pavido e fedifrago Ivan non ci fa certo una bella figura), cinica e soprattutto divertentissima, caratterizzata da personaggi frizzanti e imprevedibili, da continui colpi di scena e da una scenografia colorata e vivace che diventerà un marchio di fabbrica del regista, è probabilmente la più popolare e la più fortunata fra le prime pellicole di Almodóvar (è stata persino adattata più volte in forma di musical e di spettacolo teatrale), nonché quella che lo ha portato definitivamente alla ribalta internazionale, forse anche perché più leggera e meno "estrema" di lavori precedenti come "Pepi, Luci e Bom", "Labirinto di passioni" e "Matador". Molte le citazioni che guardano, parodizzandolo, al cinema classico (il gazpacho con il sonnifero ricorda il latte de "Il sospetto" di Hitchcock, mentre l'inseguimento finale fra il "mambo taxi" e il motorino sembra prendere in giro le scene d'azione viste in tanti film hollywoodiani). Brillante la colonna sonora di Bernardo Bonezzi, con la canzone "Soy infeliz" di Lola Beltrán.

2 commenti:

marco46 ha detto...

agli americani infatti è piaciuto molto; se non mi sbaglio ha avuto una nomination per l'Oscar

Christian ha detto...

Sì, è vero: fu l'anno in cui vinse "Pelle il conquistatore" di Bille August. Almodovar si rifece nel 1999, quando si prese la statuetta grazie a "Tutto su mia madre".