22 luglio 2011

L'angelo sterminatore (Luis Buñuel, 1962)

L'angelo sterminatore (El ángel exterminador)
di Luis Buñuel – Messico 1962
con Silvia Pinal, Enrique Rambal
****

Rivisto in DVD, con Giovanni, Rachele e Paola.

Dopo una serata trascorsa al teatro dell’opera, Edmundo e sua moglie Lucia invitano a cena nella loro sontuosa dimora un gruppo di amici dell’alta borghesia. Ma qualcosa di strano sta per accadere: con l’eccezione del capocameriere, tutta la servitù si allontana da casa prima ancora che le pietanze vengano servite. Di contro gli ospiti, riunitisi nel salone per ascoltare una delle invitate che si esibisce al pianoforte, non sembrano avere alcuna intenzione di accommiatarsi. Dopo aver inspiegabilmente trascorso l’intera nottata nel soggiorno dei loro anfitrioni, in spregio alle più elementari regole di cortesia, tutti si rendono conto di essere impossibilitati a uscire dalla stanza, anche se apparentemente non c’è alcun ostacolo che lo impedisce e la porta è aperta. L’assurda situazione si protrae per giorni e giorni: accampati in pochi metri quadrati, in preda alla sete, alla fame e ai bisogni primari, quelli che erano signori eleganti e altolocati si trasformano sempre di più in selvaggi. La convivenza forzata fa scoppiare liti, insofferenze, gelosie, e non mancheranno nemmeno morti e suicidi. Il misterioso incantesimo si romperà solo quando una delle signore, l’altera “Valchiria” (la cui verginità era stata definita da un’altra invitata come “una perversione”), avrà l’idea di rimettere ciascuno dei presenti nella stessa posizione in cui si trovava nel momento in cui lo strano fenomeno aveva avuto inizio… Girato in Messico, dove era tornato dopo essere fuggito dalla Spagna franchista, e ispirato a un’opera teatrale di José Bergamin, il film è uno dei lavori più bizzarri e affascinanti di Luis Buñuel. Il grande regista spalma di tocchi surrealisti (l’orso e le pecore che si aggirano per casa, i discorsi stralunati del medico – “Fra un’ora sarà completamente calvo” – e le azioni incomprensibili di alcuni invitati) una vicenda che si snoda in un’atmosfera onirica e in un crescendo grottesco, raccontata però come se si trattasse della cosa più normale del mondo. La pellicola non fornisce spiegazioni su quanto accade né suggerisce interpretazioni, che possono comunque essere molteplici: la punizione dell’umanità borghese, paralizzata dalle proprie paure, impotente a soddisfare i propri desideri (tema che tornerà nel magnifico "Il fascino discreto della borghesia") e costretta a riflettere sulla fragilità e sulla vacuità dei propri valori, come suggerisce il titolo apocalittico? Un'allegoria sulla prigionia dell’uomo (la villa rappresenta il mondo intero) in quanto schiavo dell’ordine costituito, vittima dei riti, delle consuetudini e delle divisioni in classi (fra i convitati spiccano anche i confratelli di una loggia massonica), impossibilitato a fuggire dalle gabbie che lui stesso si costruisce? O semplicemente una satira sull’assurdità e l’imprevedibilità della vita, che si diverte a mandare all’aria progetti e sogni (vedi i due amanti che vorrebbero appartarsi)? Girato quasi esclusivamente in una sola stanza, il film brilla per regia, tecnica (la fotografia è di Gabriel Figueroa) e direzione degli attori.

5 commenti:

Giuliano ha detto...

il mio Buñuel preferito, forse l'unico suo film che davvero mi ha toccato.
Gli altri mi piacciono, ma a tratti: per intenderci, Belle de jour è un ottimo film nelle sequenze "spinte", ed è invece un mattone incredibile nel resto della storia...
(parere personale, of course! - ma secondo me tutto Buñuel è così)

marco c. ha detto...

Film discreto, anche se per la critica alla Middle Class gli preferisco ancora "Il fascino discreto della borghesia". Nettamente superiore. I film di B. del periodo francese sono sicuramente i migliori. Sarà l'aria di Parigi... (anche se una nota di merito bisogna darla a "Viridiana").

Christian ha detto...

A me di Buñuel piace tutto! ^^
No, sul serio, è uno di quei pochi registi di cui riesco ad apprezzare ogni cosa, anche i film "minori"... ^^

Questo è sicuramente uno dei miei preferiti, però concordo con Marco quando dice che "Il fascino discreto della borghesia" è anche migliore. Fra gli altri che mi sono piaciuti particolarmente ci sono film francesi come "Il fantasma della libertà" e "Bella di giorno" (anche se dovrei rivederlo), ma anche film messicani come "I figli della violenza" ed "Estasi di un delitto" (un piccolo gioiellino, poco conosciuto)...

Roberto Junior Fusco ha detto...

Un altro gran bel film! Anche a me in buona sostanza piace tutto il cinema di Buñuel che ho visto fin ora.

marco c. ha detto...

Mi ricordo benissimo di "I figli della violenza" ed "Estasi di un delitto". Ricordo che il secondo mi fece un'enorme impressione per il modo in cui tratta il connubio libido-omicidio. sicuramente eccessivo per l'epoca. mi è piaciuto meno il finale. Per ciò che riguarda invece il primo ne conservo un ricordo confuso e abbastanza annoiato, forse dovuto al fatto di leggerci intenti politici che poco mi interessano quando vedo un film. Bella di Giorno mi è piaciuto, ma opera minore, non ne ho capito bene l'intento. Avevo intenzione di rivedere L'Age D'Or in questi giorni.