26 giugno 2011

Distance (Hirokazu Koreeda, 2001)

Distance (id.)
di Hirokazu Koreeda – Giappone 2001
con Arata, Susumu Terajima, Yui Natsukawa
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Visto in divx, in originale con sottotitoli.

Nell'anniversario di un attentato compiuto dai membri di una setta religiosa, che tre anni prima avevano avvelenato l'acquedotto di Tokyo con un virus per poi suicidarsi sulle rive di un remoto lago di montagna, quattro parenti dei responsabili (Arata, Yusuke Iseya, Susumu Terajima, Yui Natsukawa) si recano in visita a quel lago per cercare di capire che cosa possa aver spinto i loro cari a compiere un'azione simile e per trovare un modo di dirgli addio. Costretti a pernottare nella stessa baita dove i loro familiari avevano scelto di vivere in isolamento, incontreranno qui un altro membro della setta (Tadanobu Asano), che all'ultimo momento si era tirato indietro. L'alienazione, la scomparsa e il lutto sono temi tipici del cinema di Koreeda, e questa pellicola (che a tratti ricorda il precedente "Maborosi") li affronta da un punto di vista inedito e delicato. Il film prende naturalmente spunto dall'attentato compiuto nel 1995 con il gas dalla setta Aum Shinrikyo nella metropolitana di Tokyo: ma più che le azioni e le motivazioni dei responsabili (che restano enigmatiche e ambigue), Koreeda preferisce indagare le reazioni e i sentimenti di chi è loro sopravvissuto ed era stato da loro abbandonato, persone "normali" che devono fare i conti con quello che è accaduto, e cercare di comprendere perchè un fratello, una sorella, una moglie o un marito abbiano scelto di staccarsi dal mondo. Lungo e ricco di flashback che intercalano in continuazione la vicenda principale, il film svela lentamente i suoi segreti e si conclude anche con un piccolo mistero relativo all'identità di uno dei protagonisti.

2 commenti:

Massimo Volpe ha detto...

Koreeda è tra i miei preferiti e pur non essendo questo il suo lavoro migliore, è comunque un film notevole; il tema dell'abbandono è trattato come sempre in maniera magistrale dal regista giapponese e come dici tu anche la costruzione del film è ben strutturata con i suoi flashback.

Christian ha detto...

Anche a me Koreeda piace molto: finora nessuno dei suoi film che ho visto mi ha deluso, dal bizzarro "After life" (visto per la prima volta anni fa a Fuori Orario) al capolavoro "Nobody knows".