7 aprile 2011

Riflessi sulla pelle (P. Ridley, 1990)

Riflessi sulla pelle (The reflecting skin)
di Philip Ridley – Gran Bretagna/Canada 1990
con Jeremy Cooper, Viggo Mortensen
**1/2

Visto in divx.

Il piccolo Seth vive con i genitori nelle campagne del Midwest, in attesa che il fratello maggiore Cameron torni dalla guerra nel Pacifico (siamo alla fine degli anni quaranta). Mentre una banda di pedofili rapisce e uccide i bambini della zona (e dei delitti viene accusato il padre di Seth, che per la vergogna sceglie il suicidio), il ragazzo si convince che la vicina di casa sia una vampira. Esordio alla regia di un multiforme artista britannico (scrittore di romanzi e racconti per bambini, autore teatrale, pittore, fotografo, sceneggiatore radiofonico, oltre che cineasta: lui stesso si autodefinisce un "uomo del Rinascimento per l'era multimediale"), è un film allucinato e disturbante (c'è chi ha azzardato un paragone con David Lynch) che sconfina nel lugubre e nel grottesco e che non risparmia sorprese e colpi allo stomaco dello spettatore, anche e soprattutto perché il punto di vista rimane sempre quello infantile di chi non si rende veramente conto di cosa succede attorno a lui. Giochi crudeli (come gonfiare e fare esplodere le rane), dialoghi con feti morti, disfunzioni familiari, il macabro che aleggia in continuazione, l'incapacità – forse esagerata – di distinguere la realtà delle cose adulte dalle fantasie infantili (il tema è trattato in maniera decisamente diversa, quasi perversa, rispetto a pellicole come "Il labirinto del fauno" o "Un ponte per Terabithia"). Il bambino è incompreso, maltrattato dai genitori, solo ("Tutti i miei amici sono morti") e quando ritrova il fratello scopre di non poter contare nemmeno su di lui (la prima cosa che Cameron fa è buttare nella polvere la bandiera americana che Seth gli aveva portato; in seguito, come se non bastasse, si innamora della "vampira"!). Buono il cast, nel quale figurano anche Lindsay Duncan, Sheila Moore e Duncan Fraser. Il titolo fa riferimento agli effetti collaterali della bomba atomica di Hiroshima, di cui Cameron è stato testimone. La cura del regista per le immagini si rispecchia nei magnifici scenari rurali (i campi di grano mossi dal vento, le case isolate, i cieli), un'ambientazione che – come i suoi personaggi: vedi i genitori di Seth – ricorda il dipinto "American Gothic" di Grant Wood.

2 commenti:

curiositizen ha detto...

Veramente atipico questo film di Ridley, l'ho visto molti anni fa ma ricordo che mi era piaciuto il suo stile. Conosco meglio il suo secondo film, The passion of darkly noon: quasi quasi uno di questi giorni ci scrivo qualcosa :) ciao, c

Christian ha detto...

È un film interessante, decisamente "cattivo" e crudele. Non conosco gli altri suoi film (di recente ne ha girato un terzo, "Heartless") ma cercherò di procurarmeli.