2 gennaio 2011

Pagine dal libro di Satana (C. T. Dreyer, 1921)

Pagine dal libro di Satana (Blade af Satans bog)
di Carl Theodor Dreyer – Danimarca 1921
con Helge Nissen
**1/2

Rivisto in DVD.

Ispirandosi a "Intolerance" di Griffith, Dreyer realizza una lunga pellicola a sfondo morale, divisa in quattro episodi ambientati in differenti epoche storiche ma legati da un filo conduttore: i continui sforzi di Satana (interpretato sempre da Helge Nissen) di indurre gli uomini in tentazione, facendo loro tradire le persone più care. Un cartello introduttivo spiega come Dio abbia bandito Satana dal Paradiso, costringendolo a vagare sulla Terra attraverso i secoli con il compito di spingere gli esseri umani a compiere azioni malvage: per ogni uomo che cederà alla tentazione, la condanna del diavolo sarà aumentata di cento anni; per ognuno che saprà resistergli, gli verranno invece risparmiati mille anni. Nel primo episodio, ambientato in Galilea all'epoca di Gesù, Satana assume l'aspetto di un fariseo e sobilla Caifa contro il Cristo e i suoi apostoli; dopodiché convince Giuda a tradire il suo maestro. Nel secondo, all'epoca dell'inquisizione spagnola, veste i panni del Grande Inquisitore per convincere un giovane monaco a tradire la famiglia presso cui lavorava (uno scienziato accusato di eresia perché praticava l'astronomia e sua figlia, di cui il monaco era innamorato). Nel terzo, che si svolge durante la rivoluzione francese, il diavolo spinge il fedele servitore di una famiglia nobile a diventare un Giacobino e a tradire non solo i suoi padroni ma addirittura la regina Maria Antonietta, rinchiusa in attesa di essere condannata alla ghigliottina. Nel quarto, ambientato nel 1918 (dunque, praticamente in tempo reale) nella Finlandia invasa dai russi, appare come un monaco in stile Rasputin che cerca di spingere una giovane finlandese a tradire il proprio popolo: soltanto quest'ultima, a differenza degli altri tre personaggi, saprà resistergli. Notevole la prova del protagonista Helge Nissen, che dà vita a un Satana multiforme, astuto e crudele ma a tratti anche compassionevole, e ottime le ricostruzione scenografiche e le riprese in esterni; ma non tutti gli episodi sono di egual valore (i più interessanti sono senza dubbio i due centrali).

5 commenti:

Zonekiller ha detto...

non l'ho mai visto e mi intriga molto...Dreyer è un grandissimo, ho preso di recente anche un bel libro su di lui...cari auguri

Christian ha detto...

La maestria di Dreyer è innegabile, anche se il film è un po' pesantuccio. Comunque è interessante!

Lakehurst ha detto...

esteticamente è magnifico, come al solito nei film di Dreyer... in realtà a mio avviso sono molto più pesanti i suoi film sonori piuttosto che quelli muti

Christian ha detto...

A me invece sono proprio i film sonori di Dreyer a piacere particolarmente (per esempio "Ordet" o "Dies irae"), anche se naturalmente dal punto di vista estetico e visivo lui è sempre un grande (e fra i film muti ci sono comunque gemme come "La passione di Giovanna d'Arco").

Lakehurst ha detto...

ecco su dies irae devo accodarmi. è effettivamente stupendo; gli altri, seppure belli o profondi sono antinaturalistici in maniera pazzesca, ed estremamente lenti