22 dicembre 2010

I lunghi giorni della vendetta (F. Vancini, 1967)

I lunghi giorni della vendetta, aka Faccia d'angelo
di Florestano Vancini – Italia/Spagna 1967
con Giuliano Gemma, Francisco Rabal
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Visto in TV.

Condannato ingiustamente a trent'anni di lavori forzati per un omicidio che non ha commesso, Ted Garnett evade per vendicarsi di coloro che lo hanno incastrato e hanno ucciso suo padre: il potente fazendero Cobb e il corrotto sceriffo Douglas, in combutta per spadroneggiare nella città di Kartown e commerciare illegalmente in armi con i ribelli messicani oltre il confine. Con l'aiuto della sua ex amante (Nieves Navarro) e di un medico-ciarlatano in viaggio con la nipote, riuscirà a dimostrare la propria innocenza e a far fuori l'intera banda. Ispirato evidentemente a "Il conte di Montecristo", l'unico western del regista Florestano Vancini (che si firma con lo pseudonimo di Stan Vance) gode di un certo riscontro fra gli appassionati del genere: addirittura Quentin Tarantino (che ha inserito un brano della colonna sonora di Armando Trovajoli all'interno di "Kill Bill vol. 1") lo considera uno dei migliori spaghetti western di tutti i tempi. La sceneggiatura di Fernando Di Leo (anche aiuto regista) e di Augusto Carminito non risparmia situazioni tese e violente: su tutte, oltre alla lunga sparatoria finale, la scena in cui Garnett si lascia pericolosamente radere la barba da un membro della gang nemica o quella in cui la sua impiccagione viene interrotta all'ultimo momento dall'arrivo del giudice che lo scagiona. Il personaggio di Gemma è sfaccettato, anche troppo: a volte è un astuto calcolatore, altre un atletico sbruffone (non manca nemmeno una scazzottata nel saloon, in stile "Trinità"). Buona comunque la regia e in generale la qualità visiva della pellicola.

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