3 ottobre 2010

Conan il barbaro (John Milius, 1982)

Conan il barbaro (Conan the barbarian)
di John Milius – USA 1982
con Arnold Schwarzenegger, James Earl Jones
**

Rivisto in DVD, con Monica, Andrea ed Elena.

Conan il cimmero, personaggio creato dallo scrittore Robert E. Howard e reso popolare dalle illustrazioni di Frank Frazetta (oltre che dalla serie a fumetti Marvel scritta da Roy Thomas e disegnata da Barry Windsor-Smith e John Buscema), è il character simbolo per eccellenza del genere heroic fantasy, filone narrativo a base di spade e stregoneria, che molta influenza ha avuto anche nello sviluppo dei giochi di ruolo alla "Dungeons & Dragons". Il film che lo ha portato per la prima volta sullo schermo, sceneggiato dallo stesso Milius insieme a Oliver Stone, è anche quello che ha dato per la prima volta ampia notorietà al muscolosissimo Arnold Schwarzenegger, fino ad allora conosciuto soltanto per la sua attività di bodybuilder (pur avendo già recitato in qualche film di scarso successo). La citazione introduttiva di Nietzsche ("Quello che non ci uccide ci rende più forti") mette subito in chiaro qual è la filosofia del personaggio, peraltro ribadita dopo pochi minuti di pellicola ("Qual è il meglio della vita?" – "Schiacciare i nemici, inseguirli mentre fuggono, e ascoltare i lamenti delle femmine"). Conan, che proviene da una tribù di barbari del Nord e che vive le sue avventure in un mondo primordiale e fantastico, deve vedersela con lo stregone Thulsa Doom, che ha dato vita a un terribile culto del serpente. Nel cast, caratterizzato dalla presenza di numerosi attori con poca esperienza (Gerry Lopez, che interpreta il ladro Subotai, era un surfista; Sandahl Bergman, la guerriera Valeria, una danzatrice), c'è una breve parte anche per il veterano Max von Sydow nei panni del sovrano che incarica Conan di liberare la propria figlia, una principessa irretita dal perfido mago. Il barbaro accetterà di buon grado di portare a termine questo compito, anche perché proprio Thulsa Doom è colui che ha ucciso i suoi genitori. Il film dunque racconta le origini del personaggio, che erano assenti dai racconti di Howard, ma accenna anche alla sua futura grandezza: Conan è infatti destinato a diventare addirittura un re. Rivisto oggi, il film colpisce in negativo per i molti cliché e per la sua mancanza di ritmo: più che dalle parti dei blockbuster d'azione, siamo da quelle dei peplum storici o mitologici. I numerosi luoghi comuni sono comunque scusabili, visto che è nella natura stessa delle storie di Conan farvi ricorso a piene mani. Degna di nota la colonna sonora, sinfonica e corale, di Basil Poledouris. La pellicola ha avuto un sequel nel 1984, "Conan il distruttore", meno ambizioso e più leggero: nel 2011, invece, dovrebbe arrivare un remake.

4 commenti:

Mav ha detto...

Per una volta non sono d'accordo con te.
Non ci vedo niente dei film in costume di Cinecittà ma neppure del classico blockbuster americano mentre c'è molto della visione del mondo che è propria di Milius: il coraggio, l'onore, le armi, l'amicizia virile e la violenza accettata come parte integrante della vita.
E' anche lo stile registico è tipicamente suo con un ritmo lentissimo in cui anche le scene d'azione sono viste con un occhio freddo e distaccato da documentarista.
In questo film anche la faccia marmorea di Schwarzy con l'espressività di una clava ha un suo senso.
Ma ammetto che Milius è uno di quei registi che o si amano o si odiano senza vie di mezzo.

Christian ha detto...

Ma io non odio Milius, così come non odio questo film!
Però devo ammettere che, a parte forse i primi venti-trenta minuti con le origini del personaggio, lo trovo un po' noiosetto e non particolarmente appassionante (benché apprezzi certi tocchi particolarmente umoristici e certe situazioni esagerate, come Conan che uccide a morsi l'avvoltoio che si avvicina mentre è lui legato all'albero). Forse sono i troppi luoghi comuni del racconto d'avventura o di sword & sorcery, oppure semplicemente l'abitudine ad associare al cinema d'intrattenimento un ritmo più serrato (mentre invece la lentezza non mi dà alcun fastidio, anzi, nei film più introspettivi o meditativi).

Michele ha detto...

Ho appena acquistato il DVD, questo secondo me è un gran film ingiustamente sottovalutato. E' pieno di contenuti, epico, con un a colonna sonora strepitosa ed una sceneggiatura solida (Oliver Stone vi dice niente?). Non sono d'accordo sui "soliti luoghi comuni", quali sarebbero? E nemmeno sulla mancanza di ritmo...ma stiamo scherzando? In effetti questo film è pieno di finezze, Milius si è dimostrato un regista sensibile creando un'avventura mai banale e con un gusto ed una cura per la mitologia nordica senza pari. Regia, inquadrature, fotografia ad alti livelli, anche la recitazione degli attori, assolutamente in parte, Schwarzy compreso, non fà gridare al capolavoro però è assolutamente dignitosa. Non dimentichiamo che molti attori erano praticamente esordienti, il già citato Arnold S. (ex body builder), la Bergman (danzatrice) e Gerry Lopez (surfista). Bhe poi scusate ma attori del calibro di Max Von Sydow e James Earl Jones? Grandi! No no ribadisco questo è un bellissimo film che non sfigura affatto di fronte a mostri sacri del genery fantasy come ad esempio la più recente trilogia del Signore degli Anelli che ha potuto contare ad esempio sulla tecnologia degli effetti speciali che ai tempi di Conan non esisteva nemmeno. A maggior ragione tanto di cappello a Milius e la sua troupe che nonostante questo handicap (per un film di genere come il fantasy è fondamentale) hanno saputo creare effetti speciali artigianali ma assolutamente credibili. Il serpente gigante meccanico ad esempio...
Per me è un classico.

Christian ha detto...

Forse c'è un equivoco: quando parlo di "luoghi comuni" (ma non ho mai scritto "soliti" ^^) non mi riferisco a elementi cinematografici ma ai temi, ai personaggi e alle situazioni tipiche dell'heroic fantasy, la cui presenza nel film è innegabile e persino ovvia se consideriamo che proprio Conan (il personaggio di Howard) ne è uno dei capostitipi, probabilmente il principale. Un Conan senza figure come l'eroe, il ladro, il mago, o senza situazioni come la scalata alla torre o il duello nel tempio, non sarebbe Conan. Dunque non ritengo la loro presenza un difetto in sé: criticare il film di Milius in base a questo aspetto sarebbe come criticare i film de "Il signore degli anelli" (anche se c'è chi lo ha fatto!) perché traboccano di stereotipi dei giochi di ruolo, senza rendersi conto che in realtà è stato proprio il romanzo di Tolkien a inventarli per primo.
Detto questo, però, personalmente durante la visione di questo film non riesco a emozionarmi o a "divertirmi" in modo particolare. Ne avverto l'epicità soltanto a tratti, per esempio nella prima parte (forse la più "cinematografica"), e per il resto mi pare di trovarmi di fronte a uno dei tanti adattamenti delle storie di Howard (come capitava per le storie a fumetti), non particolarmente esaltante. Tecnicamente non è un brutto film, sono d'accordo, e ha certo i suoi buoni momenti. Ma come pellicola di intrattenimento e di avventura la trovo abbastanza datata: forse proprio per il ritmo lento, come dicevo nel commento precedente.

Ciao e grazie del commento!