17 luglio 2010

Toy story 3 (Lee Unkrich, 2010)

Toy story 3 - La grande fuga (Toy story 3)
di Lee Unkrich – USA 2010
animazione digitale
***

Visto al cinema Colosseo (in 3D), con Paola, Paola, Viviana e Francesco.

Andy è cresciuto, ha compiuto diciassette anni e sta per partire per il college: i suoi vecchi giocattoli – con l'unica eccezione di Woody – sono destinati a finire nella spazzatura o in soffitta. Non c'è dunque da stupirsi se Buzz Lightyear e compagni preferiscano invece essere donati all'asilo locale, il Sunnyside: ma ben presto scopriranno che restare in balia di bambini troppo piccoli può essere devastante... e distruttivo! Come se non bastasse, l'asilo è gestito col pugno di ferro dall'infido orsetto Lotso, che lo ha trasformato in un terribile campo di prigionia dal quale è impossibile evadere... A oltre dieci anni dal precedente episodio, la Pixar ripropone (un po' a sorpresa) i personaggi del suo primo lungometraggio animato e della sua unica franchise (ma non per molto: sono in arrivo "Cars 2" e "Monsters & Co. 2"), completando così una trilogia di altissimo livello per forma e contenuti. Messi in secondo piano l'apologo dell'amicizia e il discorso filosofico sull'identità (anche se le gag sulla personalità di Buzz non mancano nemmeno stavolta: formidabile la variante spagnola), la sceneggiatura si concentra sull'altro tema fondamentale della serie: il rapporto affettivo che si crea fra i bambini e i giocattoli, e il timore di questi ultimi di essere abbandonati e messi da parte. Stavolta il distacco da Andy è inevitabile: d'altronde era già stato adombrato in "Toy story 2", quando Stinky Pete domandava retoricamente a Woody "Pensi che Andy ti vorrà ancora con sé quando andrà al college, o in viaggio di nozze?". Ma gli sceneggiatori della Pixar sono abilissimi a commuovere il pubblico nella sequenza finale in cui il ragazzo dice addio ai compagni di tanti giochi e dunque alla sua infanzia, una scena toccante e intensa al tempo stesso, superata forse soltanto da quella precedente nell'inceneritore, quando i giocattoli – ormai convinti di essere destinati a una brutta fine – si tengono per mano e si preparano alla morte con una serie di sguardi ad altissima tensione emotiva. Al gruppo di personaggi classici (Woody, Buzz, Jessie, Slinky, Hamm, Rex, Mr. e Mrs. Potato, Bullseye e gli alieni con tre occhi) se ne affiancano di nuovi, buoni e cattivi, fra i quali spiccano – oltre a Lotso – una Barbie che per rompere i luoghi comuni dimostra di avere un cervello (lanciandosi in un convinto discorso socio-politico: "L'autorità dovrebbe derivare dal consenso dei governati, non dalla minaccia della forza!"), e di contro un Ken effemminato e accusato più volte di non essere altro che un accessorio (o peggio, "un giocattolo per bambine"!). Fra i camei c'è persino un peluche di Totoro, chiaro omaggio degli animatori al maestro Hayao Miyazaki. Gran parte della pellicola è comunque all'insegna dell'intrattenimento e strizza l'occhio ai più classici prison movie americani: Mr. Potato rinchiuso nel cassone della sabbia, per esempio, ricorda Steve McQueen ne "La grande fuga" e Paul Newman in "Nick mano fredda". Inutile, come sempre, il 3D, che aggiunge qualcosa solo nella dinamica sequenza introduttiva (uno scenario western che bilancia quello fantascientifico con cui iniziava il secondo episodio).

9 commenti:

Massimo Volpe ha detto...

Scusami se vado OT Christian, ma volevo comunicarti che ti avevo citato per il Premio Dardos : http://cinemissile.blogspot.com/2010/07/premio-dardos.html

Ciao
Missile

Christian ha detto...

È una congiura...! ^_^

Roberto Junior Fusco ha detto...

Bel film! Forse il migliore della serie.

Christian ha detto...

Per me il secondo resta ancora il migliore, comunque ottimo film!

Cannibal Kid ha detto...

ho visto solo il primo della serie. carino, ma nulla più

però il secondo e il terzo sembra siano migliori, quindi vedrò di recuperarmeli..

Christian ha detto...

Recupera, recupera! ^_^
Comunque anche il primo, rivedendolo, non solo non sembra per nulla invecchiato ma pare addirittura migliorato...! (Ma forse è il panorama cinematografico che lo circonda a essere ulteriormente peggiorato).

Luciano ha detto...

Visto solo il primo e mi è parso molto interessante. Sono rimasto piacevolmente sorpreso quando ho letto sui vari blog che questo terzo film è di ottima qualità.

Barbara Cerquetti ha detto...

Anche a me è piaciuto molto. L'unico difetto che gli ho trovato è una certa carenza di gag. Mi è sembrato insomma più per grandi che per piccoli. In questo il primo resta imbattibile. Ciao

Christian ha detto...

Luciano: Dalla Pixar, visti i film eccellenti che hanno sempre sfornato, l'ottima qualità è ormai lecito (e quasi obbligatorio) aspettarsela. Sarebbe una delusione se non fosse così! ^^

Barbara: In un certo senso questo terzo film si rivolge a un pubblico che, proprio come Andy, è ormai cresciuto. Anche gli altri due descrivevano il mondo dei bambini e dei giocattoli "dall'esterno", ma lo facevano soltanto in pochi e brevi momenti (come la magnifica sequenza che rivela il passato di Jessie, nel secondo film), mentre questo terzo capitolo è proprio completamente incentrato sulla fine dell'infanzia. Agli spettatori più piccoli deve fare uno strano effetto sentirsi dire che prima o poi verrà il momento di rinunciare ai giocattoli...