7 luglio 2010

Il segreto dei suoi occhi (J. Campanella, 2009)

Il segreto dei suoi occhi (El secreto de sus ojos)
di Juan José Campanella – Argentina 2009
con Ricardo Darín, Soledad Villamil
**1/2

Visto al cinema Anteo, con Eleonora.

Vincitore dell'Oscar per il miglior film straniero e opera di un regista attivo soprattutto in campo televisivo (ha diretto, fra le altre cose, svariati episodi di "Law & Order" e "Dr. House"), "Il segreto dei suoi occhi" è un interessante thriller-noir ad alto tasso di melodrammaticità, incentrato sui temi del passato e del ricordo. Benjamin Esposito, investigatore del tribunale di Buenos Aires ora in pensione, decide di scrivere un romanzo su un caso che venticinque anni prima lo aveva particolarmente segnato, l'omicidio di una giovane sposa. Il catartico tuffo nel passato non gli serve soltanto per mettere la parola fine su una storia che all'epoca non si era conclusa bene (il responsabile del delitto, rintracciato e arrestato, era stato poi liberato segretamente dal governo per essere usato come collaboratore negli anni della dittatura), ma anche per riallacciare i contatti con Irene, la donna alla quale non aveva mai dichiarato il proprio amore, e per tirare le fila di una vita mai veramente vissuta. Il film è tratto da un romanzo (di Eduardo Sacheri), e mi è rimasta l'impressione che il libro possa essere più bello: se la storia riserva non poche sorprese e i personaggi sono ben caratterizzati (per esempio il marito della vittima, talmente ossessionato dall'idea di punire il suo assassino da trovarsi "prigioniero" con lui per tutta la vita), la messa in scena tende a trascinarsi un po' stancamente, anche se il regista è bravo a gestire con efficacia i continui passaggi temporali fra passato e presente. Il vero punto di forza della pellicola, comunque, è la sceneggiatura. Bravi gli attori, invecchiati ad arte nelle scene ambientate nel presente, e spettacolare il piano sequenza che comincia con la panoramica aerea di un campo di calcio e prosegue con l'inseguimento di un sospetto nei meandri dello stadio: ma si tratta di una scena che stilisticamente c'entra poco con il resto del film, ed essenzialmente è uno sfoggio di stile fine a sé stesso.

2 commenti:

Massimo Volpe ha detto...

A me il film è piaciuto molto (visto in originale ), l'ho trovato veramente una storia fatta di sguardi in cui si respira un clima avvincente (molto argentino a dire il vero). Il libro non l'ho letto, ma, Christian , 99 volte su 100 il libro è superiore alla pellicola, credo sia inevitabile.
Notevole l'interpretazione degli attori.

Missile

Christian ha detto...

Ma sì, il film non è affatto male: forse però, dopo averne sentito parlare così tanto, mi aspettavo qualcosa di più. Sono d'accordo sul fatto che l'atmosfera sia molto "argentina", comunque. ^^