2 luglio 2010

Il cineamatore (K. Kieślowski, 1979)

Il cineamatore (Amator)
di Krzysztof Kieślowski – Polonia 1979
con Jerzy Stuhr, Malgorzata Zabkowska
***

Visto in DVD, con Martin.

In occasione della nascita di sua figlia, il timido impiegato Filip (che lavora come addetto alle vendite in un'azienda di una grigia cittadina polacca) acquista una piccola telecamera super8. Quando lo vengono a sapere, i superiori gli chiedono di realizzare un documentario sui festeggiamenti previsti per l'anniversario della ditta: la pellicola, inviata a un concorso di cinema aziendale amatoriale, vincerà un premio e spingerà l'uomo ad appassionarsi al mondo della celluloide, girando una serie di documentari sempre più attenti e aderenti alla realtà. Ma il direttore, che non vede di buon occhio le sue ambizioni artistiche, gli suggerisce a più riprese di evitare determinati argomenti (come il ritratto di un lavoratore portatore di handicap). E anche l'armonia familiare comincia ad andare in crisi, complice la tentazione di un'avventura extraconiugale. Se inizialmente Filip credeva di essere felice con il poco che aveva, presto si rende conto di non poter più fare a meno del cinema e dell'espressione artistica, anche se questa rischia di danneggiare la sua relazione con la moglie, i parenti e i colleghi. Decisamente autobiografico (come hanno rivelato sia Kieślowski, che fino ad allora aveva girato soprattutto documentari, sia Stuhr, che ha contribuito ai dialoghi), il film si concentra sul rapporto fra l'individuo e la società attraverso l'arte e sulle conseguenze da pagare (non esclusivamente in prima persona, come dimostrano le ricadute delle azioni di Filip anche su coloro che gli stanno intorno) a fronte delle proprie scelte etiche. Molte le scene memorabili: dal dialogo in cui il capo del protagonista confessa di invidiarlo per la sua famiglia e lo mette in guardia dal dedicarsi troppo al cinema ("Ma anche lei ha un hobby" – "Sì, ma io non ho altro") al momento in cui, mentre la moglie sta per lasciarlo e andarsene via di casa, Filip ha l'impulso di "inquadrarla" nell'obiettivo formato dalle dita a finestrella. Il regista Krzystof Zanussi e il critico Andrzej Jurga recitano nelle parti di sé stessi.

2 commenti:

Marisa ha detto...

Film molto interessante e, nella sua apparente linearità e semplicità, molto profondo. La vita a volte ci porta dove non avevamo previsto e ci toglie quello che credevamo di aver acquisito stabilmente. Se sia meglio o peggio, rimane un quesito aperto.

Christian ha detto...

Sì, infatti. Dei primissimi film di Kieslowski credo che sia uno dei più interessanti (e dei più "sentiti", visto l'argomento semi-autobiografico).