23 giugno 2010

Apocalisse nel deserto (W. Herzog, 1992)

Apocalisse nel deserto (Lektionen in Finsternis)
di Werner Herzog – Germania/GB/Francia 1992
***1/2

Rivisto in DVD con Giovanni, Rachele, Paola e Giuseppe.


Una frase attribuita a Blaise Pascal ma in realtà inventata dallo stesso Herzog ("Il crollo delle galassie avverrà con la stessa, grandiosa bellezza della creazione") e la voce fuori campo del regista ci introducono a quella che sembra l'esplorazione di un pianeta inospitale, un paesaggio di stupefacente e sublime grandiosità, da parte di un osservatore alieno: si tratta invece delle riprese dei pozzi di petrolio in fiamme nel deserto kuwaitiano, effettuate subito dopo la prima Guerra del Golfo e montate (insieme ad alcune sequenze di repertorio della CNN) con l'aggiunta di suggestioni fantascientifiche, citazioni dall'Apocalisse e musiche di Wagner, Grieg, Verdi, Schubert, Pärt, Prokofiev e Mahler che consentono di guardare con distacco al terribile spettacolo della distruzione e della morte di un ecosistema. Il risultato è uno dei documentari herzoghiani più belli e riusciti (da lui considerato come la parte centrale di una trilogia composta anche da "Fata Morgana" e "L'ignoto spazio profondo"), che curiosamente non fornisce informazioni geografiche o politiche sul contesto cui si riferiscono le immagini, presentandole quasi senza commento allo spettatore come simbolo universale della follia dell'uomo e della sua impari lotta contro le forze della natura. A parte alcune brevi testimonianze di sopravvissuti al conflitto, quasi tutta la pellicola – divisa in capitoletti dai titoli significativi – è costituita dalle spettacolari immagini dei pozzi in fiamme e del petrolio che ricopre il deserto, con i difficili e disperati tentativi dei tecnici di spegnere gli incendi e di tappare le fuoriuscite di greggio. Il rosso delle fiamme, il grigio del fumo e il nero del petrolio sono immortalati dalla splendida fotografia di Paul Berriff. Indimenticabile la scena in cui gli operai-pompieri, dopo aver estinto finalmente il fuoco, lo riattizzano come se non ne potessero più fare a meno (il regista stesso è stato accusato di aver fatto riaccendere i pozzi per poter girare alcune scene del film, novello Fitzcarraldo che cerca di piegare la natura alle proprie esigenze). Il titolo originale significa "Lezioni nell'oscurità" (per approfondimenti su di esso e sulle scelte musicali, suggerisco di leggere questo post di Giuliano).

6 commenti:

Giuliano ha detto...

Non sapevo che la citazione di Pascal fosse un falso (del resto, Pascal mi affascina ma ne so pochissimo); so però che l'accensione finale del pozzo (come la racconta Herzog) fu dovuta a motivi di lavoro che ora non ricordo, roba da pompieri insomma. Penso per questioni di sicurezza, meglio far bruciare i gas che rischiare un'esplosione.
(sia ben chiaro che non sono un esperto!)
:-)
(la parte liturgica sulle Lezioni nelle Tenebre la devo a mio nipote, per esempio)

Christian ha detto...

Herzog ha confessato di essersi inventato la frase di Pascal ("The words attributed to Blaise Pascal are in fact by me. Pascal himself could not have said it better") durante un discorso tenuto a Milano. Qui c'è il testo, molto interessante, che affronta i temi della verità e del sublime:
www.wernerherzog.com/52.html

Giuliano ha detto...

...in effetti mi sembrava più una cosa presa da Koyaanisqatsi... (o magari il finale di "La coscienza di Zeno" ?)
:-)
A Herzog piace inventarsi qualcosa ogni tanto: anche la storia delle formiche verdi se l'è inventata lui, e gli animali alla fine di Stroszek li ha addestrati lui (ma penso che tu già sappia)

MonsierVerdoux ha detto...

Non l'ho ancora visto, ma mi sono piaciuti molto due film simili di Herzog (che anzi con apocalisse del deserto formano un'ideale trilogia) e cioè Fata Morgana, sempre ambientato nel deserto, e L'ignoto spazio profondo: tutti e tre descrivonouna sorta di mondo alieno (non a caso herzog li definisce film mdi fantascienza), una sorta di terra tornata al suo stato originario, primordiale. E tutti e tre sono di una potenza visiva devastante. Immenso herzog davvero.

Spinoza ha detto...

Da brividi la scena della riaccensione dei pozzi.

Comunque Pascal anche volendo non avrebbe mai potuto dire una frase del genere: Pascal è vissuto nel Seicento, mentre la parola "galassia", il concetto di galassie come aggregati di stelle e quello di "creazione" come Big Bang sono solo degli anni '20 del Novecento...

Christian ha detto...

Giuliano: Per Herzog realtà e finzione si confondono sempre: a volte è difficile determinare se un suo film sia un documentario o meno! ^^

MonsieurVerdoux: Sì, sono tre film che hanno molto in comune (anche il montaggio di immagini di repertorio insieme a quelle girate dal regista). Però "L'ignoto spazio profondo" mi è sembrato meno riuscito degli altri due.

Spinoza: In effetti sembrerebbe più una frase da Isaac Asimov...