3 maggio 2010

L'implacabile (P. M. Glaser, 1987)

L'implacabile (The running man)
di Paul Michael Glaser – USA 1987
con Arnold Schwarzenegger, Maria Conchita Alonso
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Rivisto in divx.

In un futuro (siamo nel 2017) in cui gli Stati Uniti sono governati da un regime dittatoriale che – fra le altre cose – ha bandito ogni forma di cultura tranne la televisione, il programma più popolare è lo show "The Running Man", nel quale ai criminali e ai condannati a morte viene offerta una possibilità di salvezza se riusciranno a sfuggire alla caccia perpetrata nei loro confronti dagli "sterminatori", sorta di wrestler assetati di sangue e idolatrati dal pubblico. Schwarzenegger, ex poliziotto caduto in disgrazia perché si era rifiutato di sparare sulla folla che chiedeva cibo, si unisce alla resistenza e riuscirà non solo a sopravvivere al crudele gioco ma anche a portare alla luce tutte le bugie del sistema. Ispirato a un romanzo di Richard Bachman (alias Stephen King), è un film cui non manca una buona dose di tensione nelle scene d'azione, con Schwarzy e la sexy Maria Conchita Alonso in tutine attillate che si battono contro gladiatori con seghe elettriche e mazze da hockey; ma i personaggi hanno una psicologia tagliata con l'accetta e l'analisi sociologica rimane soltanto in superficie. Interessante, comunque, il tema del ruolo della tv-spettacolo in una società distopica. Fra gli sterminatori, quasi tutti interpretati da wrestler più o meno celebri (Toru Tanaka, Jesse Ventura), spicca Dynamo (Erland Van Lidth, che oltre che lottatore era anche un baritono), che si presenta al pubblico cantando l'aria "Vedrò mentr'io sospiro" dalle "Nozze di Figaro" di Mozart.

3 commenti:

Roberto Junior Fusco ha detto...

Un filmetto niente male.

Giuliano ha detto...

Glaser era quello di Starsky e Hutch?
Non lo se mi interessa, ma se c'è Maria Conchita Alonso corro subito a procurarmelo!

Christian ha detto...

Roberto: Ma sì, si lascia guardare.

Giuliano: Hai ragione, era Starsky! Non avevo collegato...! Anche come regista, comunque, ha fatto soprattutto televisione.