15 aprile 2010

Real fiction (Kim Ki-duk, 2000)

Real fiction (Shilje sanghwang)
di Kim Ki-duk – Corea del Sud 2000
con Ju Jin-mo, Kim Jin-ah
**1/2

Visto in divx, in originale con sottotitoli.

Un taciturno ritrattista di strada è continuamente umiliato dai propri clienti e deve sottomettersi alle angherie di tre "bulli" che taglieggiano lui e altri venditori ambulanti. Seguendo una misteriosa ragazza che non smette di riprenderlo con la sua videocamera digitale, giunge sul palcoscenico di uno strano teatro deserto dove un attore, che sta provando un dramma intitolato "Alter ego", lo provoca e lo stimola a reagire e a far uscire finalmente la propria rabbia, spingendolo così a vendicarsi sanguinosamente di tutti coloro che, anche in passato, lo hanno deriso o maltrattato. Al termine della catena di omicidi, però, scopriremo che nessuno di questi è realmente avvenuto: si trattava solo di fantasia, o meglio di finzione, come sembra indicare l'ultima inquadratura del film nella quale il regista grida "Cut!" e i personaggi si rivelano come attori, mentre scorrono i titoli di coda. Girato nello stesso anno de "L'isola", il quinto lungometraggio di Kim (che ripropone temi a lui cari come l'arte, la violenza, l'emarginazione e il silenzio) è un filmetto strano e bizzarro, assai sperimentale, ideato e realizzato in pochi giorni (pare che le riprese siano durate 200 minuti in tutto!): le immagini del protagonista che si sposta per la città per compiere le sue vendette sono spesso mostrate attraverso la camera digitale a mano, con luci sovraesposte e con scarsa definizione, come se immortalate continuamente e in tempo reale dalla ragazza che lo segue (ma né lui né gli altri personaggi si curano della sua presenza "invisibile"). La riflessione metacinematografica su realtà e finzione, suggerita dal titolo, rimane a un livello superficiale e ha poco spessore: più interessante, invece, quella psicanalitica, con l'immedesimazione fra il protagonista e l'attore teatrale (viene il dubbio che sia quest'ultimo a "usarlo" per vendicarsi dei suoi nemici: ma più probabilmente si tratta di una sorta di autoanalisi) e la sua trasformazione da personaggio timido e passivo a spirito violento e vendicativo, sia pure soltanto in sogno o in desiderio.

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