25 aprile 2010

Quando volano le cicogne (M. Kalatozov, 1957)

Quando volano le cicogne (Letyat zhuravli)
di Mikhail Kalatozov – URSS 1957
con Tatiana Samoilova, Aleksey Batalov
***

Visto in divx alla Fogona, con Marisa, in originale con sottotitoli.

Gli innamorati Boris e Veronika vengono separati dalla guerra: lui, partito volontario per il fronte, cadrà in azione sotto il fuoco tedesco; lei, rimasta orfana e accolta dalla famiglia del fidanzato ma costretta a sposare il subdolo Mark che l'ha presa con la forza, tenterà il suicidio ma troverà infine la forza di sopravvivere. Melodrammone romantico e strappalacrime, un classico del cinema sovietico "popolare" nonché uno dei film russi più famosi di sempre (vinse anche la Palma d'Oro al Festival di Cannes), può contare su una regia dinamica e decisamente moderna per l'epoca, ricca di movimenti di macchina e di inquadrature geniali, e su una luminosa fotografia in bianco e nero che si concentra soprattutto sul volto della Samoilova, alla quale sono concessi numerosi primi piani. Le tragedie della guerra vengono filtrate dalle vicende umane dei protagonisti, e così il conflitto acquista una dimensione intima e personale anziché storica e nazionale. Più che alle scene di battaglia (alla guerra vera e propria è dedicata una sola sequenza, nella quale peraltro non si intravedono mai i soldati nemici), l'interesse del regista è tutto rivolto al "fronte interno", a coloro che sono rimasti a casa ad attendere il ritorno dei loro cari. Pur non potendo evitare un pizzico di retorica a sfondo patriottico, con l'elogio dei coraggiosi soldati e la condanna degli intellettuali imboscati (il musicista Mark si "compra" l'esenzione per non andare a combattere), il film mantiene il proprio focus sui sentimenti individuali, come l'amore e le emozioni, e anche quando parla della guerra lo fa con toni antibellici (d'altronde la pellicola è stata realizzata negli anni del disgelo, dopo che Kruscev aveva dato l'avvio alla cosiddetta "destalinizzazione" e l'URSS stava ripensando la propria ideologia in chiave pacifista). Le scene che rimangono più impresse sono quella della morte di Boris, che piomba a terra osservando il cielo e gli alberi che vorticano attorno a lui e ha una fugace visione di quella che avrebbe potuto essere la sua vita futura, e quella assai frenetica del tentativo di Veronika di suicidarsi buttandosi sotto un treno, che viene interrotto quando la ragazza preferisce invece salvare un bambino in pericolo (un salvataggio reciproco, dunque). Ma sono notevoli e cariche di drammaticità visiva anche le due sequenze dei bombardamenti aerei, quella in cui Veronika torna a casa e la trova distrutta e quella in cui Mark cerca di approfittare di lei mentre dall’esterno le bombe illuminano la stanza con lampi e tuoni. Una curiosità: il titolo originale non cita le cicogne ma le gru, il cui arrivo annuncia la primavera. In Francia, però, il termine "grue" indica colloquialmente anche le prostitute, e dunque oltralpe (e di converso in Italia) il titolo fu cambiato, fingendo che gli uccelli che i protagonisti vedono volare in cielo, nella scena di apertura e in quella di chiusura, siano appunto cicogne.

4 commenti:

Marisa ha detto...

Ho visto questo film tanto tempo fa e mi era rimasto dentro come qualcosa di pulito e di "alto". La scena poi della morte di Boris mi ricorda la caduta del principe Andrej in "Guerra e pace", una delle pagine più belle di Tolstoj, dove il cielo altissimo e il silenzio dominano elevando tutto ad una dimensione spirituale.

Christian ha detto...

Io l'ho apprezzato più dal lato formale (la regia, la fotografia) che da quello dei contenuti, anche se immagino che quando uscì rappresentò una ventata d'aria fresca all'interno del cinema sovietico... I debiti verso Tolstoi e la letteratura russa mi sembrano comunque evidenti.

Lakehurst ha detto...

a livello di regia è assolutamente stupendo, Kalatozov in quegli anni era fortemente indirizzato verso i movimenti di macchina, cosa che più avanti (tipo la tenda rossa) verrà via via perduta

Christian ha detto...

Sì, i movimenti di macchina sono molto belli, come nella scena all'inizio in cui Boris risale per la tromba delle scale (che poi viene sovrimposta alla rotazione degli alberi e del cielo mentre sta per morire), ma anche la scena del tentato suicidio di Veronika è dinamicissima e moderna.