13 aprile 2010

Gli anni spezzati (Peter Weir, 1981)

Gli anni spezzati (Gallipoli)
di Peter Weir – Australia 1981
con Mel Gibson, Mark Lee
***1/2

Rivisto in DVD, con Giovanni, Rachele, Paola, Ilaria e Giuseppe.

Due giovani atleti australiani (l'idealista "campagnolo" Archie e il più cinico "cittadino" Frank) si arruolano per andare a combattere in Europa durante la Prima Guerra Mondiale: la visione innocente della guerra lascerà il posto alla consapevolezza della futilità del massacro di cui saranno protagonisti, mentre la storia della loro amicizia si intreccia con i tragici eventi di Gallipoli, in Turchia, presso lo stretto dei Dardanelli, il primo grande scontro militare che vide la partecipazione delle forze australiane e neozelandesi. Estremamente toccante nel suo messaggio antibellico (ma la guerra vera e propria la si vede soltanto negli ultimi minuti della pellicola: gran parte del film si svolge invece in Australia, per narrare l'incontro e l'amicizia fra i due personaggi principali, e poi in Egitto, dove si trovava il campo di addestramento degli australiani), il film di Weir mostra attraverso lo sguardo di due persone comuni uno degli eventi più importanti, ancorché tragici, della breve storia australiana, forse la prima occasione in cui il paese sviluppò una "coscienza nazionale". Nel 1915 l'Australia era infatti un paese ancora giovane (proprio come i due protagonisti, che dunque lo rappresentano alla perfezione) e molto legato alla sua "madrepatria", l'Impero Britannico, al punto da inviare spontaneamente le proprie truppe di volontari a combattere al suo fianco in un conflitto che non la riguardava per nulla: nella prima parte del film è esemplare lo scambio di battute fra i due protagonisti e l'uomo che incontrano nel deserto, che non capisce a quale scopo gli australiani debbano andare a combattere contro i tedeschi o i turchi. Del film rimangono in mente soprattutto le sequenze finali, quelle del sanguinoso e inutile attacco alle trincee nemiche, e naturalmente il fermo immagine conclusivo che "congela" il momento in cui Archie viene colpito. Interessante il commento musicale: gran parte della colonna sonora è costituita dall'Adagio in sol minore di Albinoni (in realtà di Remo Giazotto) e dalla musica elettronica di Jean-Michel Jarre (dall'album "Oxygéne").

4 commenti:

Giuliano ha detto...

Un altro capolavoro, bello e straziante. Confesso che ho molte difficoltà a parlarne, come ben sai per Weir ho un'ammirazione sconfinata ma i suoi film vanno sempre a toccare nel profondo e non è facile parlarne.
(beh, a parte Master and Commander: lì si è preso una bella vacanza, cosa di cui sono felicissimo!)

Christian ha detto...

Infatti è così struggente, specie nel finale, che è davvero difficile parlarne: si rischia di sottolinearne solo gli aspetti più banali o quelli tecnici, mentre invece è un film che parla direttamente al cuore.

Anch'io ammiro moltissimo Weir, che ha girato davvero tanti film magnifici e fra questi alcuni capolavori assoluti ("Picnic a Hanging Rock", "L'attimo fuggente", "The Truman Show", tanto per citarne qualcuno). Concordo anche su "Master and commander", ma spero solo che... la vacanza non duri ancora per molto!

Massimo Volpe ha detto...

E' il Peter Weir che preferisco, quello dell'inzio carriera in cui accanto ad una tecnica cinematografica pulita poneva delle tematiche profonde e toccanti. Questo in particolare credo sia il suo miglior lavoro insieme a Picnic ad Hanging Rock.

Missile

Christian ha detto...

Sicuramente è fra i suoi migliori film. Io però amo molto anche i suoi lavori americani.