10 gennaio 2010

Sherlock Holmes (Guy Ritchie, 2009)

Sherlock Holmes (id.)
di Guy Ritchie – USA 2009
con Robert Downey jr., Jude Law
**1/2

Visto al cinema Colosseo, con Monica e Marisa.

Di fronte a un avversario che sembra dotato di poteri esoterici e soprannaturali (lord Blackwood, appartenente a una loggia massonica e apparentemente resuscitato dopo la morte), persino il razionale Sherlock Holmes si trova in difficoltà: ma grazie alle sue straordinarie capacità (non solo intellettive, ma anche fisiche), e con l'aiuto del fedele dottor Watson (in procinto di sposarsi e di abbandonare l'appartamento di Baker Street che condivideva con l'amico) e dell'affascinante ladra-spia Irene Adler, riuscirà a risolvere il mistero. Ritchie "modernizza" il personaggio creato da Arthur Conan Doyle, ringiovanendolo e rendendolo protagonista, più che di un giallo, di un vero e proprio action movie vittoriano, con frenetiche scene d'azione, scazzottate, esplosioni e dialoghi brillanti (vedi i continui battibecchi fra lui e Watson). Eppure il film funziona e mostra una propria coerenza interna che lo rende assai gradevole: l'intrattenimento e il divertimento non mancano, la sceneggiatura non trascura alcun dettaglio, e alla fine i conti tornano. Quanto alla rivisitazione di un personaggio classico, non me la sento di accusare il regista di lesa maestà, visto che – seppur trasfigurati – gli elementi classici dei racconti di Conan Doyle ci sono tutti (tranne il cappello e mantellina scozzese, e la frase "Elementare, Watson"), a partire dalle eccezionali capacità deduttive di Holmes e dalle sue conoscenze scientifiche, per finire con la citazione di decine di elementi o di personaggi, anche minori, dell'universo originale. E una lettura attenta dei racconti potrebbe riservare qualche sorpresa a coloro che pensano che Ritchie si sia preso troppe libertà. Che Holmes usi la sua intelligenza anche per combattere non mi ha dato fastidio, e nemmeno lo stile "moderno" di regia e montaggio, che ben si sposa con i toni generali della pellicola. Ottimi gli attori: oltre ai due mattatori Downey jr. e Law (entrambi bravissimi e in grado di caratterizzare i loro personaggi a tutto tondo), mi ha fatto piacere rivedere Rachel McAdams (che seguo dai tempi di "Mean Girls"). Il personaggio di Irene Adler compariva in un solo racconto di Conan Doyle, ma il suo nome ricorderà qualcosa ai lettori degli X-Men (Chris Claremont lo aveva attribuito alla veggente Destiny). Ma è bella, soprattutto, l'ambientazione: una Londra sporca, piovosa e piena di cantieri navali, ponti in costruzione, fabbriche, stabilimenti chimici, mattatoi, mercati, banchi dei pegni, carrozze, chiatte sul fiume, brulicante di vita e di attività.

11 commenti:

Spinoza ha detto...

Sì vabbè dai, ma Sherlock Holmes à la Van Damme no!!!!

Christian ha detto...

Ma l'hai visto? ^^
Secondo me non è male, dai.

marco c. ha detto...

"...gli elementi classici dei racconti di Conan Doyle ci sono tutti, tranne il cappello e mantellina scozzese, e la frase "Elementare, Watson".
mi pare di aver letto che in realtà questi tre elementi (cappello, mantellina e la frase "Elementare..") non sono propri di D. ma aggiunti in seguito sia dalle varie rappresentazioni teatrali che da alcuni disegnatori per le ristampe dei libri originali. quindi R. non sbaglia ad emendarli. Poi il film è carino! (e poi ha battuto "Natale A Fanculo" di De Sica!http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/spettacolo/2010/01/04/visualizza_new.html_1650916525.html)

Christian ha detto...

Della frase sapevo che era apocrifa, di cappello e mantellina no. Invece, indagando su wikipedia, ho scoperto che Holmes era in effetti un abile pugile e persino esperto di arti marziali anche nelle storie di Conan Doyle: vuoi vedere che alla fine il film di Ritchie si rivelerà uno dei più fedeli alle fonti letterarie?

Martin ha detto...

Il problema della fedeltà, ammesso che sia un problema, non è relativo al personaggio Holmes ma alla struttura e lo spirito dei suoi racconti.
Sebbene ci siano svariate occasioni in cui Holmes si vanta di certe proprie imprese e abilità esse non vengono mai direttamente usate nei racconti di Doyle.
Al contrario Sherlock Holmes utilizza le proprie capacità "mentali" per risolvere gli enigmi, le proprie conoscenze (scientifiche e non) e le proprie capacità deduttive.
Ribadisco comunque che si tratta di un finto problema, Ritchie fa una propria interpretazione del personaggio e questa va giudicata in sè, in quanto film che utilizza molti elementi dell'originale per costruire qualcosa di nuovo e comunque diverso.

Christian ha detto...

Infatti: un film deve essere valutato per cosa riesce a fornire di suo allo spettatore, a prescindere dalla fonte originale. Se il film costruisce qualcosa di diverso ma comunque di valido, tanto meglio. Se si limita a riproporre pari pari il materiale originale, senza aggiungere nulla o addirittura annacquandolo (qualcuno ha detto "Watchmen"?), è inutile.

Martin ha detto...

La mia impressione è che il passaggio da un medium all'altro aggiunga comunque qualcosa.
E se il materiale di partenza è buono penso che si possa comunque fare un bel film.
E' anche vero che Watchmen non l'ho visto...

Christian ha detto...

Infatti ho scritto inutile, non brutto. "Watchmen" è inutile perché non mi dà nulla che non ci fosse già nel fumetto di Moore. "Sherlock Holmes" (che piaccia o meno) invece non è inutile, perché comunque fornisce una lettura e un'interpretazione del personaggio nuova o personale, che finora al cinema - almeno in questa forma - non si era mai vista.

Martin ha detto...

Sono d'accordo.
Ma del Signore degli Anelli che mi dici?
In fondo le cose belle del film non erano tutte già presenti nel libro?
Che siano anche questi inutili?
Ovviamente questa è una provocazione perchè sappiamo entrambi che la risposta è no.
Che la differenza stia forse nell'aver dato "forma" a ciò che prima ci limitavamo a immaginare?
Cosa che Watchmen non fa perchè, a quanto ho capito, è visivamente identico alla grapic novel.

Christian ha detto...

Nel "Signore degli Anelli", come dici anche tu, c'è in più la traduzione in immagini, spettacolare di notevole impatto (oltre a un abile e complesso lavoro di "riduzione" a livello di sceneggiatura). Forse "Watchmen" è svantaggiato dal fatto che, essendo un fumetto, forniva già in partenza al lettore e all'adattatore anche il design dei personaggi, le scenografie, lo storyboard e la scansione delle sequenze (che il regista ha ripreso pari pari).

Comunque è un argomento trito e ritrito, direi di piantarla qui., anche per non divagare troppo dal topic che è "Sherlock Holmes"...

marco c. ha detto...

Mi ha fatto dovertire per due ore e sono ben felice di far finta che tutta la marea di riferimenti eccessivi al satanismo e i pugni e le risse e i soliloqui fossero
indispensabili alla dinamica del film ed anche di visiva eleganza cinematografica. Per cui la prossima volta vedrò con rinnovato stimolo anche la seconda parte col professor M. che verrà doppiato da pino insegno. (quello con il tono di voce come lo scarico del water ma con meno capacità di suscitare emozioni).