6 gennaio 2010

Mad detective (Johnnie To, Wai Ka-Fai, 2007)

Mad detective (Sun taam)
di Johnnie To, Wai Ka-Fai – Hong Kong 2007
con Lau Ching Wan, Andy On
***

Visto in divx alla Fogona, in originale con sottotitoli inglesi.

Lo schizofrenico Bun, un tempo poliziotto dal brillante intuito che risolveva molti casi con i suoi metodi controversi (il suo motto era "applica le emozioni all'indagine, non la logica") e che portava alle estreme conseguenze la tecnica di calarsi nei panni della vittima o dell'assassino, è stato licenziato per i suoi comportamenti sempre più psicotici: era arrivato addirittura a tagliarsi un orecchio di fronte al proprio capo come omaggio quando questi era andato in pensione. Il giovane Ho, che vedeva in lui un maestro, gli chiede però di tornare in azione per aiutarlo a risolvere un enigma ormai irrisolto da diversi mesi: la misteriosa sparizione di un agente, Wong, e della sua pistola, con la quale qualcuno sta ora commettendo una serie di delitti. Bun però è ormai ritenuto da tutti un folle senza speranza: vede attorno a sé persone che non esistono o fantasmi del passato (come la moglie, che nella realtà lo ha abbandonato da tempo: da notare che la moglie reale e quella immaginaria sono interpretate da due attrici diverse, rispettivamente Kelly Lin e Flora Chan) e soprattutto afferma che gli altri gli appaiono non con le loro reale fattezze, ma con quelle delle loro personalità interne; Ho, per esempio, per lui ha le sembianze di un ragazzino sperduto e impaurito. Pedinando Chi-wai (Lam Ka-Tung), ex compagno di pattuglia di Wong e principale sospettato della sua sparizione, Bun scopre che questi ha addirittura sette personalità distinte, fra le quali spicca quella di una donna fredda e calcolatrice che domina su tutte le altre (la più inerme e subordinata di tutte è invece il "ciccione" Lam Suet)...

Alternando immagini della "realtà" a quelle filtrate dalla mente di Bun, e lasciando il dubbio se si tratti davvero di follia oppure di un istinto soprannaturale (da brivido quando le personalità di Chi-wai commentano sgomente: "È capace di vederci!") e iper-amplificato (visto anche che tutte le intuizioni del protagonista si rivelano immancabilmente esatte), il film si sviluppa come un interessante poliziesco dai toni surreali e decisamente sui generis. Probabilmente è più un film di Wai Ka-Fai (autore anche della sceneggiatura) che di Johnnie To (per quanto lo spunto della pistola scomparsa possa ricordare "PTU" e la regia solida e senza fronzoli sia fondamentale nel tenere il soggetto sotto controllo). Fra i momenti più interessanti, l'imbarazzante cena "a quattro" fra Bun, Ho e le rispettive compagne (con la moglie di Bun che interagisce con gli altri solo nella sua testa) e lo "scambio" finale delle pistole che passano da una mano all'altra (all'inizio nessuno spara con la propria; in seguito c'è un complesso lavoro di "rotazione" delle armi per nascondere le prove di quello che è realmente avvenuto). Ma la stessa sparatoria finale in un oceano di specchi rotti è girata da manuale e ispirata forse alla "Signora di Shanghai" di Orson Welles. Bravi gli interpreti (Lau Ching Wan, un attore che mi piace molto, è brillante e ambiguo come al solito), magnifiche le scenografie e suggestive le atmosfere (a tratti le immagini sono impercettibimente distorte, proprio come i titoli di testa inclinati e di sbieco, a rivelare che non tutto quello che vediamo può essere considerato reale).

8 commenti:

Anonimo ha detto...

>Probabilmente è più un film di Wai Ka Fai.

Ne sono convinto anch'io, anche perché questo è un film stupendo e To, da Exiled in poi, non è più lo stesso, non riesce più a tirare fuori lavori davvero convincenti.

Appoggio i recuperi di Bava, ovviamente!

Christian ha detto...

Io ho sempre trovato To molto altalenante, non sempre garanzia di qualità. Però bisogna riconoscere che la maggior parte delle cose buone che vengono da Hong Kong negli ultimi anni è targata Milkyway (penso anche ad "Accident", che tu hai da poco recensito...).

Ernesto ha detto...

Non so bene cosa intenda Dan dicendo che To "da Exiled in poi" non è lo stesso, perché Exiled è secondo me un film bellissimo e assolutamente "To-esco" (!).

Per motivi assolutamente personali lo pongo anche al di sopra del suo antecedente, ovvero The Mission, e sullo stesso piano di A Hero Never Dies.

Ciao!
ERNESTO

Christian ha detto...

Anche a me "Exiled" è piaciuto molto, sicuramente più di alcuni film immediatamente precedenti (compresi i tanto strombazzati "Election", "PTU" e "Breaking News"). Forse Dan intendeva dire "dopo Exiled", senza includere anche quest'ultimo... ^^

Dei film successivi a "Exiled" ho invece visto solo questo e "Triangle" (che però era un esperimento particolare), quindi non saprei confermare se siamo di fronte a un effettivo calo di un regista che, ripeto, ho sempre trovato altalenante (per quanto dotatissimo tecnicamente).

Ernesto ha detto...

Certamente è "altalenante", ma i registi di Hong Kong solitamente hanno questo particolare modo di lavorare, in parte artigianale, in parte "cartellino da timbrare", in parte "d'autore"… Il semplice fatto che, da solo o in compagnia, dal 2003 al 2009 abbia girato ben 14 film (e ne abbia prodotti altri 13), spiega bene l'altalena.

Che da questa catena di montaggio riesca a tirare fuori un bel film ogni tanto è già quasi un miracolo! :-)

Ciao!
ERNESTO

missile ha detto...

Non sarà il migliore Johnnie To, ma sicuramente è un gran bel film, atipico per come conosciamo To, così come atipico e stupendo è Throw Down; la maestria si vede sempre, con una manipolazione dello spazio superba e con almeno un paio di scene che rimangono negli occhi.

@Dan : non concordo sulla tua valutazione dell'ultimo To, Sparrow è un film bellissimo e Vengeance un ritorno coi fiocchi all'action movie puro. :)

Christian ha detto...

Purtroppo io questi ultimi non li ho ancora visti...
Spero di rimediare presto, sono curioso soprattutto per "Vengeance".

missile ha detto...

Vengeance è un ritorno al clima di Exiled, con i capisaldi della poetica di To bene in vista, in cui accanto al solito stuolo di attori a lui cari , spicca un Johnny Halliday bravissimo; un film in cui si mescola cantonese , inglese e francese e che impone quindi, ove possibile, la visone in originale.
Un film bellissimo, che a volte fa luccicare gli occhi :)