16 gennaio 2010

Arizona dream (Emir Kusturica, 1992)

Arizona dream (id.)
di Emir Kusturica – USA 1992
con Johnny Depp, Faye Dunaway
***

Rivisto in DVD, con Marisa.

Il giovane Axel (Johnny Depp), introverso sognatore che dopo la morte dei genitori si è trasferito a New York a lavorare come catalogatore di pesci, viene richiamato in Arizona dallo zio Leo Sweetie (un sorprendente Jerry Lewis) per fare da testimone al suo imminente matrimonio. Lo zio, che agli occhi di Axel è l'incarnazione del successo e del sogno americano, vorrebbe che il nipote si stabilisse lì definitivamente per vendere cadillac nel suo salone di automobili: ma quando il ragazzo fa la conoscenza di due eccentriche donne che vivono in una casa nel deserto – la stravagante vedova Elaine (Faye Dunaway), appassionata di macchine volanti, e la sua gelosa e irrequieta figliastra Grace (Lili Taylor), allevatrice di tartarughe e aspirante suicida – si trasferisce da loro, innamorato della prima nonostante la differenza d'età. Dopo gli iniziali successi in Jugoslavia, Kusturica ha realizzato questo film insolito e surreale negli Stati Uniti per raccontare l'incontro fra una serie di personaggi bizzarri, vivaci o malinconici, alle prese con sogni e desideri che naturalmente non possono avverarsi, visto che sono fuorvianti, semplicemente assurdi o indice di scarsa maturità. Axel, infatti, è proprio come l'halibut, il pesce che – nei suoi sogni – gli eschimesi pescano dal ghiaccio e che da giovane ha entrambi gli occhi da un solo lato del corpo: solo quando raggiunge l'età adulta uno dei suoi occhi si sposta dall'altro lato, consentendogli così di avere una visione completa del mondo (ma, allo stesso tempo, perdendo qualcosa di sé). La pellicola, comunque, tocca di sfuggita molti altri temi, come l'amore, la morte e il rapporto con i genitori (metaforicamente, visto che in realtà né Axel né Grace sono davvero figli di Leo e di Elaine). Soffre però anche per una certa anarchia narrativa, per una caratterizzazione dei personaggi confusa e caotica e per la scarsa linearità della storia, i cui sviluppi si accavallano senza un vero senso logico, proprio come in un sogno: è un film da prendere o lasciare. Magnifica la colonna sonora di Goran Bregovic (con la collaborazione di Iggy Pop) e grandioso il cast. Fra le scene più memorabili, quella in cui Paul (uno straordinario Vincent Gallo), aspirante attore, appassionato cinefilo e commesso nel salone dello zio di Axel, sale sul palco durante l'ora del debuttante per mimare la sequenza di "Intrigo internazionale" in cui Cary Grant è alle prese con l'aereo che lo attacca nel deserto. Molto belle, comunque, anche le sequenze ambientate in Alaska fra gli eschimesi (in quella finale, Jerry Lewis e Johnny Depp sembrano esprimersi in una lingua inuit, ma in realtà sono parole inventate). In Italia la pellicola è uscita con qualche anno di ritardo, dopo essere stata inizialmente annunciata con il titolo "Il valzer del pesce freccia", e solo quando Kusturica era ormai noto presso il grande pubblico per i suoi capolavori "Underground" e "Gatto nero, gatto bianco". Depp, che avrebbe recitato con la Dunaway anche in "Don Juan DeMarco", viene citato nei dialoghi quando Paul lo nomina insieme ad altri grandi attori, chiedendo "Credi che qualcuno si permetta di toccare Johnny Depp in faccia?".

9 commenti:

Marisa ha detto...

Bella recensione! Io ho impiegato un pò di tempo per capire se questo film mi è piaciuto, proprio per quell'anarchia e una certa confusione di cui parli, ma alla fine ho dovuto ammattere che è un grande film e quegli aspetti che mi davano più difficoltà mi sembrano ora,dopo una certa elaborazione,i più interessanti e significativi.
Infatti Kusturica si muove in quella terra di confine e possibile di continui fraintendimenti ed ambiguità che costituisce la natura del sogno e del desiderio, troppo spesso mischiati e confusi.
Freud ci ha insegnato che il significato nascosto del sogno è proprio il desiderio,ma la sua realizzazione rimane inaccessibile pena l'incesto,il delitto,la prevaricazione egoistica,ecc...
Confonderli ha portato alla volgarità del sogno americano che ha contagiato tanta parte del mondo con il consumismo(tante auto da arrivare fino alla luna)e con l'illusione che tutto sia possibile,dal corpo sempre giovane con l'aiuto della chirurgia plastica ad ogni soddisfazione sessuale scambiata per amore.
Per fortuna rimane l'Alaska come territorio simbolico di una libertà che si nutre di grandi spazi incontaminati e il pesce che pur dopo lo spostamento dell'occhio dall'altra parte continua a volare senza bisogno di ridicoli macchinari.I veri sogni devono rimanere nell'immaginario.

Christian ha detto...

Grazie del commento, molto interessante. La confusione di cui parli è in effetti assai comune, non a caso nel nostro linguaggio si usa il termine "sogno" anche per indicare un desiderio concreto e collocato nel mondo reale ("Il mio sogno è fare l'attore"), spogliando il termine del suo significato puramente onirico ("Ho sognato di fare l'attore"). In questo film i vari personaggi soffrono proprio per l'impossibilità di trovare nella realtà una corrispondenza ai propri "sogni" (volare, diventare una tartaruga, essere Robert DeNiro, ecc.) e cercano di esaudirli in maniera poco equilibrata (vedi i rapporti di Axel e Leo con donne troppo grandi o troppo giovani, i tentativi di suicidio di Grace, ecc.); è così che l'europeo Kusturica vede tutta l'assurdità del sogno americano, che punta sempre e comunque a concretizzare ogni cosa.

Martin ha detto...

E' curioso come personalmente ne abbia data una lettura meno "sociologica" e più "intimistica".
Ho visto le inquietudini dei personaggi più legate alla fragilità della natura umana che a una critica dell' american way of life.
Chiaramente esistono entrambi gli aspetti e ognuno secondo la propria sensibilità fa proprio uno piuttosto che l'altro.
Questo dimostra ancora di più la grandezza di questo film ingiustamente sottovalutato (non da te, ovvio) ma che è in grado di stare al livello delle cose migliori di Kusturica.

Christian ha detto...

Certo, esistono entrambi gli aspetti. Non a caso, non c'è niente di più intimo di un sogno! Per una volta, il titolo del film è estremamente indicativo.

MonsierVerdoux ha detto...

ricordo con immenso piacere la scena del rifacimento di intrigo internazionale...dimostrazione del grande amore di kusturica per il fantastico mondo del cinema...

Christian ha detto...

Una grande scena, quella. Da allora, quando mi è capitato di vedere il film di Hitchcock, non ho potuto fare a meno di ripensare a Vincent Gallo che imitava Cary Grant... Me lo ha rovinato! ^^

Anonimo ha detto...

bellissimo film! Ma qualcuno ha capito perché Grace stava tanto male e cosa è successo tra lei e Elaine? No curiosità

Anonimo ha detto...

Mmm sì è una conversazione vecchia.. Ma ci ho provato ahah

Christian ha detto...

Ciao anonimo (perché non ti firmi? ^^). Da quanto mi ricordo, Grace è semplicemente una persona infelice, nevrotica o depressa, come in fondo tanti altri (anche nella realtà). Non credo che ci sia un episodio in particolare dietro alla sua "rivalità" con Elaine, o una situazione che possa essere definita di causa ed effetto... semplicemente è "gelosa" della sua vitalità, dei suoi successi sentimentali, del suo modo di porsi nei confronti della vita, così diverso dal suo...