29 ottobre 2009

Parnassus (Terry Gilliam, 2009)

Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo
(The Imaginarium of Doctor Parnassus)
di Terry Gilliam – Gran Bretagna 2009
con Heath Ledger, Christopher Plummer
**

Visto al cinema Orfeo, con Albertino e altra gente.

L'anziano Dottor Parnassus, che ha ricevuto l'immortalità dal diavolo e vi ha poi rinunciato per amore, si aggira nella Londra contemporanea imbastendo con una scalcinata troupe itinerante uno spettacolo da baraccone per convertire la gente al potere dell'immaginazione: attraverso lo specchio finto che si trova sul palco, infatti, si accede a mondi fantastici dove è possibile essere purificati dai propri vizi e dai propri difetti. Ma gli "affari" vanno male: e pur di salvare la propria figlia Valentina, che il mefistofelico Mr. Nick verrà a prendersi nel giorno del suo sedicesimo compleanno, Parnassus accetta di fare una nuova scommessa con il demonio. Ad aiutarlo interverrà un misterioso giovane, Tony, coinvolto in loschi traffici finanziari e (forse) sovrannaturali. Caotico, visionario, irreale, grottesco, confuso e sovraccarico, "The Imaginarium of Doctor Parnassus" (ma quanto è più bello e appropriato il titolo originale?) è indubbiamente un film con più difetti che pregi. Chi cerca una narrazione tradizionale, un minimo equilibrio fra storia e personaggi, uno sviluppo soddisfacente delle premesse, rimarrà deluso. Chi si accontenta invece della grandiosità visiva, di scenari surreali e onirici, del gusto retrò e ottocentesco tipico del regista, troverà pane per i suoi denti. Personalmente, conoscendo Gilliam e sapendo già cosa aspettarmi, sono riuscito a godermi abbastanza questo virtuosistico e immaginifico esercizio di stile, il cui tema ultimo può essere individuato nell'elogio della narrazione per immagini (Parnassus è un chiaro alter ego di Gilliam stesso). Non si tratta certamente di uno dei suoi lavori migliori, ma rispecchia al proprio interno quasi ogni altra cosa che l'autore ha fatto in passato, dalla fusione fra vita e teatro e dal personaggio che racconta storie e crea mondi de "Le avventure del barone di Münchhausen" all'anima perduta in cerca di identità e all'irruzione di antiche fantasie in un mondo moderno e contemporaneo de "La leggenda del re pescatore", dal gusto per l'animazione e per le invenzioni visive degli esordi (qui sorrette dalla computer grafica più che dai disegni e dai collage) fino alle scenette comiche e trasgressive – sì, ci sono persino quelle! – degli sketch con i Monty Python (il balletto dei poliziotti è uno dei momenti migliori del film). E anche dal lato extra-filmico la pellicola può essere vista come un paradigma dell'intera carriera del regista, funestata spesso da intoppi e impedimenti di lavorazione. La morte improvvisa di Heath Ledger, avvenuta durante le riprese e qui alla sua ultima apparizione sul grande schermo (aveva già vinto un Oscar postumo con "Il cavaliere oscuro"), ha costretto probabilmente Gilliam a modificare in parte la sceneggiatura (e la pellicola ne risente: la seconda metà è decisamente inferiore alla prima). Per poter completare il film, nel ruolo di Tony si sono succeduti anche Johnny Depp, Jude Law e Colin Farrell (quest'ultimo con il maggiore tempo sullo schermo, compreso tutto il finale), e non a caso la pellicola si chiude con la didascalia "Un film di Heath Ledger e amici". Il resto del cast, comunque, è all'altezza. Su tutti spiccano Tom Waits nei panni di Mr. Nick, diavolo con bombetta e sigaro, e la modella Lily Cole (con un corpo e un volto fuori dal comune, un po' alla Devon Aoki) in quelli di Valentina. Ma vanno ricordati anche Christopher Plummer (il dottor Parnassus), Andrew Garfield (il suo giovane assistente Anton) e Verne Troyer (lo gnomo Percy).

11 commenti:

iosif ha detto...

concordo, con un po' più d'amaro in bocca.

Christian ha detto...

Io, viste anche le traversie della lavorazione, non avevo aspettative troppo elevate e dunque mi sono "accontentato".

AlDirektor ha detto...

Mmm, quasi d'accordo. Anche un 3 stelline ci stava bene eh. Film sicuramente da vedere al cinema in ogni caso.

Christian ha detto...

Il numero di stelline è sempre suscettibile di "aggiustamenti", anche a distanza di tempo (e magari dopo un'ulteriore visione)... ^^

Sicuramente è un film che sul grande schermo rende parecchio, e che in home video rischia di essere un po' penalizzato.

marco c. ha detto...

è possibile ordinare i film per numero di stelle assegnate? così è più facile scegliere un film.
continua così!

Christian ha detto...

Per ora no, dovrei aggiungere dei tag appositi che non mi va di mettere perché le stelline in fondo non sono così importanti (indicano più il "sapore" che mi è rimasto in bocca dopo aver visto il film, che un voto al film stesso).

Ma si può sempre usare la barra di ricerca nel blog (sempre che funzioni bene, negli ultimi tempi Blogger ha qualche problema) per cercare, per esempio ***1/2, *** e simili.
La ricerca per *** restituisce però anche ***1/2 e ****, ovviamente.

marco c. ha detto...

allora uso il tag personal cult.

Lakehurst ha detto...

completamente d'accordo, ma devo dire che lo ho apprezzato molto soprattutto per questo suo essere un riassunto di tutta la filmografia di Gilliam

Christian ha detto...

Questo anch'io. È un po' una summa del suo cinema, con tutti i pregi... e i difetti.

Roberto Junior Fusco ha detto...

Anche a me ha deluso, in parte.

Christian ha detto...

Forse ci si aspettava un po' troppo...