22 settembre 2009

Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans (W. Herzog, 2009)

Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans
(Bad Lieutenant: Port of Call New Orleans)
di Werner Herzog – USA 2009
con Nicolas Cage, Eva Mendes
**1/2

Visto al cinema Apollo, in originale con sottotitoli
(rassegna di Venezia)

Remake, più nominale che di sostanza, del capolavoro di Abel Ferrara con Harvey Keitel: ma sarebbe ingiusto fare confronti fra le due pellicole (che andrebbero probabilmente a svantaggio di Herzog, poco a suo agio con i lavori su commissione), visto che in realtà si tratta di film piuttosto diversi e con minimi punti in comune, giusto quello di un poliziotto corrotto e alla deriva come protagonista. Già lo spostamento dell'azione da New York a New Orleans, città con un'identità forte e molto differente da quella della Grande Mela, contribuisce a dare a questo film una caratterizzazione del tutto autonoma. Cage (decisamente convincente, soprattutto in lingua originale: magnifica la scena in cui si scatena contro due vecchiette) è un tenente di polizia incaricato di indagare sul massacro di una famiglia di immigrati clandestini da parte di alcuni trafficanti di droga. Diventato a sua volta tossicodipendente e cocainomane per problemi di salute, non esita a compiere ogni sorta di nefandezza per procurarsi illegalmente la droga per sé e per la sua amante, la prostituta di lusso Frankie, e per tirarsi fuori dai numerosi guai che lo affliggono: debiti di gioco (un altro tratto in comune con il vecchio film), vendette di potenti a cui ha pestato i piedi, piccoli e grandi problemi familiari, l'impossibilità di arrestare i malviventi su cui sta indagando. Ambientato in una New Orleans appena sopravvissuta alla furia dell'uragano Katrina, con serpenti che nuotano nell'acqua e coccodrilli che invadono le strade provocando incidenti stradali, la pellicola è permeata da un'atmosfera malsana e allucinata (memorabile la scena dell'iguana e quella dell'"anima danzante") che si sposa molto bene con la discesa all'inferno e la successiva risalita del protagonista. Rispetto al film di Ferrara sono del tutto assenti gli elementi religiosi e quindi manca il tema della redenzione: la riabilitazione del protagonista non è spirituale bensì materiale, il che rende forse meno efficace il finale di un film che comunque ho gradito parecchio: non sarà certo da annoverare fra i maggiori capolavori di Herzog, ma il regista tedesco dimostra di saper realizzare un lavoro professionale anche a Hollywood, aggiungendo un tocco personale a una sceneggiatura non sua e a un genere che di solito non frequenta.

4 commenti:

Luciano ha detto...

Spero di vederlo anche se per fortuna non è un remake del Cattivo tenente di Ferrara, un film che mi entusiasmò molto anche se Herzog è capacissimo di girare ottimi remake.

Christian ha detto...

Anch'io ero rimasto folgorato dal "Cattivo tenente" di Ferrara, forse il suo film migliore. Comunque questo ha pochissimo a che fare con quello, anche l'atmosfera è diversa.

marco c. ha detto...

non capisco perché H. diriga dei film del genere. soldi? (dovrebbe dedicarsi ai docu-film. quelli gli vengono ancora molto bene: mi sembrano più personali ed espressivi)

Christian ha detto...

Sì, forse non sarà del tutto personale, ma dopo averne sentito parlare così male a me in fondo non è dispiaciuto...