5 aprile 2009

Idiocracy (Mike Judge, 2006)

Idiocracy (id.)
di Mike Judge – USA 2006
con Luke Wilson, Maya Rudolph
***1/2

Visto in divx.

Senza predatori naturali e grazie allo sviluppo tecnologico che rende la vita ormai semplice e comoda, l'evoluzione degli esseri umani non viene più guidata dalla capacità di adattamento all'ambiente ma semplicemente dalla prolificità: e siccome gli individui con il quoziente intellettivo più elevato si fanno mille problemi e molte seghe mentali prima di fare figli, sono soprattutto gli idioti a riprodursi maggiormente e a trasmettere i propri geni e le proprie caratteristiche. Per questo motivo, da qui a cinquecento anni, l'umanità potrebbe essere formata soltanto da deficienti! Dietro un umorismo surreale e demenziale, questo film nasconde una satira sociale molto intelligente: il protagonista è un soldato che ai giorni nostri viene scelto per un esperimento di ibernazione. Dovrebbe essere risvegliato dopo un solo anno, ma qualcosa va storto e il malcapitato si ritrova a vivere nell'anno 2505, dove le sue pur limitate capacità intellettive (era stato selezionato perché tutti i suoi valori, compreso il Q.I., erano perfettamente nella media) lo rendono di fatto l'uomo più intelligente del pianeta! La pellicola è ambientata in un'America da incubo, dove nessuno ha più la capacità di compiere semplici ragionamenti, il presidente degli Stati Uniti è un ex wrestler, gli sponsor dettano legge e la cultura è ormai dimenticata se non sbeffeggiata: si dovrebbe ridere, ma spesso è un riso amaro perché in fondo – nonostante le esagerazioni – a tratti si ha l'impressione che la strada che stiamo prendendo è proprio quella. Il regista, noto per essere il creatore del cartoon "Beavis & Butt-Head", si prende gioco di diversi aspetti della società moderna: dall'eccessivo affidamento ai meccanismi automatici (in maniera non dissimile da "Wall-e") alle interfacce semplificate e a prova di idiota di molti apparecchi, che non fanno altro che rendere sempre più stupidi i loro utenti; dall'insensatezza delle pubblicità ("Contiene elettroliti!") al decadimento culturale dei prodotti di intrattenimento, cinema compreso. Un film da non sottovalutare, e che anzi merita di diventare un piccolo cult. E che, senza accorgercene, ci rimane dentro, al punto da essere oggetto di citazione e riferimento in parecchie situazioni della vita reale.

7 commenti:

Martin ha detto...

Non ho capito se la prima frase è una tua opinione o, come penso, l'asserto del film. In ogni caso mi pare un'affermazione perlomeno discutibile.

Christian ha detto...

È l'asserto del film, Martin (viene anche spiegato sullo schermo, a beneficio di chi non ha ben chiara la teoria dell'evoluzione), ma è ovviamente un paradosso!

Martin ha detto...

Se è una battuta per dare una spiegazione pseudo scientifca a una situazione purtroppo molto vera allora è tutto chiaro.
Comunque il film sembra interessante.

Christian ha detto...

Per me il film è bello, anche se a qualcuno potrebbe dare fastidio il tono da commedia trash e demenziale.

Martin ha detto...

Vorrà dire che me lo presterai allora!

marco c. ha detto...

ma gli usa sono già così.

Christian ha detto...

Appunto, c'è poco da ridere. Semmai da riflettere...