21 dicembre 2008

Il gobbo di Notre Dame (Trousdale, Wise, 1996)

Il gobbo di Notre Dame (The Hunchback of Notre Dame)
di Gary Trousdale, Kirk Wise – USA 1996
animazione tradizionale
**

Rivisto in DVD, con Hiromi.

Quando l'avevo visto al cinema dodici anni fa, questo adattamento animato del classico di Victor Hugo non mi era dispiaciuto e avevo apprezzato il coraggio degli animatori nell'aver scelto un testo apparentemente così lontano dallo stile disneyano, pieno di lati oscuri e di ambiguità. Rivedendolo adesso, però, mi ha un po' deluso: l'ho trovato a tratti ipocrita proprio nel suo adattamento "buonista", e ne salverei soltanto alcune sequenze isolate (come quella di apertura). A dire il vero, non comprendo più il motivo per cui è stato realizzato: con tutte le fiabe o i racconti che esistono, perché scegliere un testo del genere se poi bisogna stravolgerlo per renderlo adatto ai bambini? Numerosi aspetti, infatti, sono stati edulcorati: in primis Frollo, il cattivo, che da arcidiacono è diventato un giudice (e l'unico prete che compare nel film è invece buono). Quasi ogni personaggio, comunque, ha visto smussati i suoi lati negativi (il capitano delle guardie Febo, per esempio, ma anche lo stesso Quasimodo) e il finale (ispirato peraltro all'opera lirica di cui lo stesso Hugo aveva scritto il libretto) li lascia praticamente tutti in vita. Ma a parte il discorso sull'adattamento, che lascia sempre il tempo che trova (e in fondo gli stessi problemi erano presenti anche nelle precedenti versioni hollywoodiane), è la pellicola stessa a non brillare particolarmente: disegni e animazioni non sono eccezionali, le scenografie della cattedrale mancano di "personalità" e la sceneggiatura presenta molte parti noiose, soprattutto nella prima metà. Un altro punto debole, infine, sono le musiche e le canzoni, stucchevoli e tutt'altro che memorabili (a parte quella iniziale, "Le campane di Notre Dame", che mi piace molto, e quella di Frollo, "Fiamme dell'inferno"). Eppure, come dicevo, di elementi interessanti (e inediti o controversi per un film d'animazione disneyano) ce ne sarebbero: la passione di Frollo per Esmeralda, la deformità del protagonista, le tensioni razziali, l'attacco al moralismo e la presenza di un tema religioso (appena accennato, a dire il vero). Ma a parte il personaggio di Frollo, al quale non a caso sono legate le scene migliori (l'inseguimento iniziale alla zingara sotto la neve, il ballo nel fuoco del caminetto), il politically correct rovina un po' tutto e gli altri character – da Esmeralda (bella senz'anima, e nell'edizione italiana funestata dalla pessima voce di Mietta) a Febo, dai gargoyle di pietra (inutili comic relief incapaci di far ridere) allo stesso Quasimodo (le cui fattezze si ispirano a quelle di Charles Laughton nella versione di William Dieterle del 1939) – non riescono a "bucare" lo schermo.

2 commenti:

marco c. ha detto...

gli anime americani restano sempre troppo musicati e infantili.
commento centrato riguardo al p. correct

Christian ha detto...

Ci sono eccezioni, ma questa non è una di quelle.