6 dicembre 2008

Alba tragica (Marcel Carné, 1939)

Alba tragica (Le jour se lève)
di Marcel Carné – Francia 1939
con Jean Gabin, Jacqueline Laurent
**1/2

Rivisto in VHS, con Hiromi.

Un uomo ne uccide un altro a colpi di pistola e si barrica nel proprio appartamento per tutta la notte. All’alba, proprio mentre la polizia sta facendo irruzione nel palazzo con i lacrimogeni, sceglierà il suicidio. Nel frattempo, attraverso una serie di flashback, viene ricostruita tutta la vicenda di amori, menzogne e gelosie che ha condotto al tragico epilogo. Secondo dei tre celebri "capolavori" (su sette titoli) della coppia Carné-Prévert, è un film che gode di grande fama per aver saputo mettere in scena una tragedia privata e proletaria (il protagonista è un operaio) che materializzava sullo schermo tutta l'angoscia e l'inquietudine del suo periodo storico, quello della Francia pre-bellica. Era un cinema "di rottura" per l'epoca, capace (per citare da un commento di Gparker di qualche giorno fa al mio post su "Il porto delle nebbie") di "mostrare gente che fuma, che lavora, filmare la vita". Ma a uno spettatore di oggi, per il quale queste cose non sono più una novità o una sorpresa, la pellicola ha poco da offrire. E infatti, francamente, non mi ha mai emozionato troppo: nonostante l’originale costruzione temporale e narrativa, la storia di fondo è semplicistica e i personaggi non particolarmente profondi, anche se probabilmente – vista nel contesto di quegli anni – la pellicola poteva colpire lo spettatore per il suo tragico e cinico romanticismo. Restano le atmosfere, queste sì memorabili, come nel precedente "Il porto delle nebbie", e il tema dell’amore puro e ideale contaminato da una realtà ingiusta. Gabin deve gran parte del suo alone leggendario a queste due pellicole, mentre Arletty nei panni della sua amante "di ripiego" convince più della giovane e "innocente" Laurent, vero oggetto del desiderio dei due uomini.

2 commenti:

gparker ha detto...

(ovviamente) non concordo

Christian ha detto...

Eh, immaginavo... Che ci vuoi fare... In compenso, come già detto, "Les enfants du paradis" mi piace un sacco.