15 novembre 2008

Sole ingannatore (N. Michalkov, 1994)

Sole ingannatore (Utomlyonnye solntsem)
di Nikita Michalkov – Russia/Francia 1994
con Nikita Michalkov, Oleg Menshikov
***1/2

Rivisto in VHS, con Marisa e altra gente.

Nel 1936 il colonnello Kotov, leggendario eroe della rivoluzione sovietica, trascorre una calda estate in una dacia di campagna insieme alla giovane moglie Marusia e alla figlioletta Nadja, circondato da una serie di parenti e di bizzarri amici in un'atmosfera di convivialità: ma l'inatteso arrivo del "cugino" Mitja, un tempo innamorato di Marusia e cresciuto in sua compagnia prima di essere misteriosamente allontanato, fa crescere la tensione e precipitare gli eventi. La struttura del film, che inizia presentando numerosi personaggi e situazioni che sembrano accumularsi caoticamente (come indica anche il sonoro, con dialoghi, rumori e musiche che si sovrappongono), si fa via via più ordinata ed essenziale, lasciando emergere poco a poco i veri temi della pellicola: le purghe staliniane, spesso usate come strumenti per vendette o rese dei conti private, e le contraddizioni di un'epoca dove a slanci di entusiasmo per il futuro si sovrapponevano il rimpianto per un passato "che aveva più aroma" e le tristi parabole personali dei protagonisti della rivoluzione stessa. Fra squarci surreali o grotteschi (le esercitazioni con le maschere antigas, l'effige di Stalin che vola nel cielo appesa a un pallone aerostatico, il "sole" che si aggira per la casa e che annuncia inevitabili tramonti), esibizioni narcisistiche (Kotov a petto nudo o che cavalca nei campi di grano per fermare da solo la colonna dei carri armati), passatempi edonistici (la sauna, la gita al fiume, la partita a pallone), canzoni nostalgiche (quella che dà il titolo al film) e momenti comici (il camionista che non trova la strada, la cameriera ipocondriaca che si protegge con il vassoio di metallo), la pellicola mostra un dramma familiare in cui le pulsioni private si fondono con il contesto pubblico: le celebrazioni (per la costruzione dei dirigibili di Stalin), le parate, le esercitazioni non sembrano aver intaccato più di tanto lo stile di vita privilegiato della famiglia del compagno Kotov, caratterizzato dal culto per l'arte (il ballo, il canto, la musica) e da quel sapore cechoviano tanto caro al regista. Ma la violenza e le sopraffazioni fanno il loro ingresso sotto mentite spoglie: e i giochi e gli scherzi di Mitja si rivelano alla fine per quello che realmente sono, un modo per coprire le bugie e i reali progetti dell'uomo. Ottimi tutti gli attori, ma bravissima e simpaticissima la bambina di sei anni che interpreta Nadja, anche nella realtà figlia del regista. La pellicola ha vinto il premio della giuria a Cannes e l'Oscar come miglior film straniero. Attualmente Michalkov ne sta girando un seguito, ambientato durante la seconda guerra mondiale.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho amato molto questo film per il suo paesaggio Ceckoviano, per la sua musica struggente e per il sentimento di finitezza che pervade ogni momento della pellicola...e che per associazione di idee mi rimanda all'ultimo spendido fotogramma di Ocie Ciornie altro film mikalkoviano (Mastriannni, la Mangano alla sua ultima interpretazione ed una splendida attrice russa che non ho piu rivisto)e poi per ultimo o forse per primo il suo Titolo...Il sole ingannatore, due parole piu un articolo che vanno viaggiare...
di mikalkov mi manca partitura incompiuta per pianola meccanica: tu per caso l'hai visto?
nickoftime

Christian ha detto...

Anche a me piacciono le atmosfere chekoviane dei film di Michalkov... "Partitura incompleta per pianola meccanica" l'ho visto parecchi anni fa, non me lo ricordo molto, ma mi era piaciuto ed era in linea proprio con queste atmosfere.