4 novembre 2008

La donna della retata (Yasujiro Ozu, 1933)

La donna della retata (Hijosen no onna)
di Yasujiro Ozu – Giappone 1933
con Kinuyo Tanaka, Joji Oka
**1/2

Visto in DVD (registrato da "Fuori Orario").

La dattilografa Tokiko è in realtà l'amante di Joji, ex pugile e giovane boss della yakuza. Ma quando questi conosce Kazuko, sorella maggiore di uno dei più recenti affiliati alla sua banda che lo implora affinché convinca il fratello a rinunciare alle cattive frequentazioni e a proseguire gli studi, sembra innamorarsi della sua innocenza e della sua bontà d'animo. La gelosa Tokiko, inizialmente intenzionata a vendicarsi della rivale, ne rimane a sua volta affascinata e decide di cambiare vita, trascinando anche Joji sulla via della redenzione. I due amanti compieranno un'ultima rapina proprio nell'ufficio dove lavorava Tokiko, ma solo per regalare il denaro a Kazuko e al fratello prima di lasciarsi arrestare dalla polizia. Temi e spunti sono simili a quelli di "Passeggiate allegramente!", anche se stavolta il punto di vista principale è quello della bad girl. Non particolarmente innovativo rispetto ai precedenti lavori di Ozu, il film sembra quasi segnare un ritorno ai generi precedenti (come testimoniano la fotografia scura, quasi da noir, e i numerosi movimenti di macchina) anziché un passo avanti verso lo sviluppo della sua poetica personale, anche se tecnicamente è comunque molto interessante e ricco di sequenze memorabili (come il bacio fuori campo fra Tokiko e Kazuko, una delle scene più ardite di tutto il cinema di Ozu). Belli gli ambienti (la palestra di pugilato, la sala da biliardo, il negozio di dischi), molto "occidentalizzati", con le consuete locandine cinematografiche ("All'ovest niente di nuovo"), i manifesti degli incontri di boxe, le scritte sui muri e l'inquadratura di loghi e marche americane quali RCA Victor o Lucky Strike.

0 commenti: