7 novembre 2008

Il mondo dei robot (M. Crichton, 1973)

Il mondo dei robot (Westworld)
di Michael Crichton – USA 1973
con Michael Benjamin, Yul Brynner
***

Rivisto in VHS.

Michael Crichton, scomparso pochi giorni fa, non era solo uno scrittore di techno-thriller, i cui romanzi innovativi e fantascientifici sono stati spesso trasposti con successo al cinema (su tutti va ricordato "Jurassic Park"), ma ha frequentemente vestito a sua volta i panni di regista, realizzando diverse pellicole di buon valore come questo "Westworld". Il film, che all'epoca sembrava molto avveniristico ma che visto oggi presenta qualche ingenuità e risulta un po' datato (come tutte le pellicole che si basano sulla tecnologia), è ambientato in un parco di divertimenti, Delos, diviso in tre aree ben distinte – dedicate rispettivamente all'antica Roma, al medioevo e al selvaggio west – e nel quale i turisti recitano in una sorta di gioco di ruolo dal vivo, affiancati da sofisticatissimi robot che hanno in tutto e per tutto l'aspetto di esseri umani. Ma quando le delicatissime macchine impazziscono a causa di un misterioso virus e si rifiutano di seguire la loro programmazione, la vacanza si trasforma in un incubo. E il protagonista si ritrova a essere inseguito da un terribile pistolero robotico, Yul Brynner, vestito di nero come ne "I magnifici sette". Il film è da ricordare per essere stato uno dei primi lungometraggi commerciali a fare uso di computer grafica 2D (nelle visioni in soggettiva del pistolero), mentre curiosamente proprio il suo seguito "Futureworld" (non diretto da Crichton) sarà il primo a utilizzare CGI in tre dimensioni. Interessante il ribaltamento dei ruoli, che trasforma l'imbranato Richard Benjamin nel vero protagonista quando invece sembrava che fosse il suo amico, interpretato da James Brolin, il personaggio preposto a ricoprire il ruolo. E davvero inquietante Brynner, con gli occhi d'argento che scintillano al buio, inarrestabile come un Terminator ante litteram, che non si ferma neppure gettandogli dell'acido in faccia.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sì, davvero un bravo regista Crichton.

Christian ha detto...

Forse più bravo come soggettista che come regista, ma comunque i suoi bei film li ha fatti!

Anonimo ha detto...

non sapevo fosse di crichton, questo film. visto da bambino, mi impressionò alquanto. ho già fatto un commento del genere su questo blog, su la collina degli stivali. in effetti ero piuttosto impressionabile; lo sono ancora, ma non lo do a vedere. giustissimo il riferimento a terminator, che si è ispirato parecchio.

Christian ha detto...

Anche a me aveva impressionato, soprattutto per l'originalità della vicenda. Ero già grandicello ma comunque molto giovane: lo avevo visto alla fine degli anni ottanta ed era stato uno dei primi film che avevo videoregistrato su VHS! A proposito, ho scoperto con piacere che quella VHS si vede piuttosto bene ancora dopo vent'anni: sicuramente le prime cassette erano di maggior qualità di quelle prodotte poi su scala industriale e distribuite, per esempio, in edicola con i quotidiani.
Certo comunque che riguardare oggi pellicole già viste tantissime volte da piccoli è piuttosto strano: e si fa fatica a distinguere fra l'effettivo valore del film e l'effetto nostalgia...

Anonimo ha detto...

verissimo. ancora di più con la musica. le canzoni dai 14 ai 20 anni (più o mneo) sono incise nella memoria, i gusti sono cambiati, ed è difficile capire se mi piacerebbero se le sentissi oggi per la prima volta.